Guerra in Ucraina

Berlusconi sferza il Ppe: "Tavolo per arrivare alla pace"

Weber annulla un evento a Napoli: "Supporto a Kiev non facoltativo". Il Cav duro: "Cercare un dialogo è dovere"

Berlusconi sferza il Ppe: "Tavolo per arrivare alla pace"

La crisi internazionale provocata dal conflitto in Ucraina deve essere risolta al più presto. Silvio Berlusconi spinge per un'accelerazione per instaurare un dialogo che porti alla pace. In un post sui suoi profili social il leader azzurro osserva: «Con il mondo sull'orlo di una guerra nucleare tra Russia e i Paesi della Nato, io vengo criticato perché sto chiedendo che insieme ai sostegni per l'Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Questo è un dovere per un partito come il Ppe. Ritengo che il tema non sia più rinviabile e chiedo che venga messo subito all'ordine del giorno nelle riunioni del Ppe. Ed è dunque al partito europeo di cui Forza Italia è costola che Berlusconi chiede che venga convocato un tavolo sulla pace.

Le parole di Berlusconi arrivano dopo che il presidente del Ppe, Manfred Weber, su Twitter, aveva annunciato l'annullamento dell'evento del Ppe in programma a giugno a Napoli. «A seguito delle osservazioni di Berlusconi sull'Ucraina - recita il tweet - abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli». Il supporto per l'Ucraina - conclude Weber - non è facoltativo». All'evento napoletano erano previsti, tra gli altri, gli interventi dello stesso Berlusconi, della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. È il secondo atto di una polemica innescata domenica scorsa dall'interpretazione di alcune parole dette dal leader azzurro fuori dal seggio elettorale. Berlusconi aveva parlato del piano Marshall per l'Ucraina e della necessità di un immediato cessate il fuoco come evocato anche da papa Francesco. I popolari europei e i media si erano però concentrati su un altro passaggio dove il Cavaliere spiegava che da presidente del Consiglio, a differenza da quanto fatto dalla Meloni, non avrebbe incontrato Zelensky. Già domenica scorsa, dopo che era montata la polemica per le sue parole fuori dal seggio elettorale, Berlusconi aveva ricordato che il suo primo obiettivo è di garantire un piano di ricostruzione dell'Ucraina e che i voti parlamentari di Forza Italia sono sempre stati in linea con le decisioni del governo italiano, di Bruxelles e della Nato. «Non sto con Putin - aveva ribadito - e non ho mai pensato che Forza Italia possa assumere posizioni diverse da quelle dell'Europa e degli Stati Uniti.

È tutto il partito, però, a difendere Berlusconi e dunque a stigmatizzare le parole di Weber sull'incontro di Napoli, Parole che giudica «incomprensibili». Berlusconi viene descritto come molto sorpreso dal tweet del presidente del Ppe. Lo stesso che alla fine della campagna elettorale aveva esortato a votare «per Forza Italia», cioè per «coloro che credono in un forte processo di integrazione europea».

«Berlusconi è Forza Italia, Forza Italia è Berlusconi: non condivido perciò la decisione di rinviare la riunione di Napoli», replica netto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che fa notare anche che Berlusconi e Forza Italia hanno sempre votato come il gruppo Ppe sull'Ucraina. Ancor più netto il capo-delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello: «Forza Italia aderisce da venticinque anni al Ppe e il presidente Berlusconi ne incarna da sempre storia e valori. In Italia è interprete e garante dei valori cristiani ed europei su cui si fonda l'Unione Europea. Riteniamo pertanto inaccettabili le parole del presidente Weber». Non lesinano critiche i due capigruppo azzurri di Camera e Senato: «Le parole di Weber sorprendono e le respingiamo con determinazione», scandiscono Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, che rimarcano: «Forza Italia non ha mai lasciato alcun margine di ambiguità sulla crisi ucraina. Dentro Forza Italia esiste una sola linea e respingiamo ogni maldestro tentativo di dividerci». Dunque, i due capigruppo si augurano «il chiarimento del malinteso e un ravvedimento di Manfred Weber», al quale lanciano un avvertimento: non entri «nella vita interna di un partito, imponendo o escludendo i leader dello stesso. Questo è inaccettabile».

E la stessa Ronzulli su Twitter aggiunge: «Weber non adatto a guidare il gruppo popolare europeo».

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