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Berlusconi spegne i rumors: "Forza Italia resta viva. È il perno del centrodestra"

Il leader smentisce di voler rottamare il simbolo. Gli azzurri in coro: "Voci per seminare zizzania"

Berlusconi spegne i rumors: "Forza Italia resta viva. È il perno del centrodestra"

Chiacchiere, indiscrezioni, rumors, boatos. Corrono per gli scranni del Parlamento tra i politici, parole messe in giro un po' dalla paura che assedia i parlamentari quando si ricomincia a parlare di elezioni, più o meno lontane, un po' dai ragionamenti interessati di chi vuole distruggere l'alleanza di centrodestra che ha ripreso vita, un po' da chi cerca visibilità per il futuro. Ormai basta una mezza frase a scatenare terremoti. «Berlusconi ha deciso di non presentare il simbolo del nostro partito alle elezioni» dice la voce che circola in Senato arrivata sui giornali.

Il leader di Forza Italia esclude a tempo di record di aver intenzione di ammainare le insegne di Forza Italia: «pura fantasia», «nulla a che vedere con la realtà». A dire il vero pettegolezzi sul progetto di abbandonare il simbolo degli azzurri, poi riveduto o smentito, circolano nel mondo della politica da sempre. E se in effetti nel 2009 Berlusconi ha fondato sul predellino di San Babila il Pdl, dalle cui ceneri nel 2013 è rinata Forza Italia, oggi la situazione è del tutto diversa. L'ipotesi allo studio, fanno sapere dal suo entourage, è di aggiungere «Altra Italia», ovvero avere un simbolo in più, non cancellare quello che esiste.

Appena ricostituita l'alleanza di centrodestra, i primi sondaggi dopo le elezioni in Umbria di You Trend assegnano anche a Fi una tendenza in crescita (sia pure dello 0,2) e il Cavaliere dichiara di credere in un miglioramento: «L'idea che io possa mettere da parte il nostro simbolo è semplicemente assurda. Il nostro Movimento è il futuro, non il passato. Forza Italia, con la sua chiara identità liberale, è parte imprescindibile del centrodestra unito ma plurale, che insieme rappresenta la maggioranza degli italiani. Su questo non ci sono distinzioni politiche fra noi».

Lo sconcerto nel partito è diffuso e non rasserenano il clima le continue voci che Mara Carfagna, attualmente in Giappone, voglia lasciare il partito con un gruppetto di fedelissimi. Sull'eliminazione del simbolo Mariastella Gelmini, capogruppo dei deputati, parla di «una notizia messa in giro ad arte per destabilizzare il partito e favorire la scissione». Antonio Tajani, membro del gruppo di presidenza, è colorito: «Sono tutte fregnacce. È dal 1994, quando è nata Forza Italia, che periodicamente ripetono che è fallita». Tajani diventa poi tranchant sull'abolizione del simbolo: «Idea ridicola, fatta per seminare zizzania. C'è grande fermento tra Conte e il Pd, così in Parlamento mettono in giro notizie per creare allarmismo e spingere i parlamentari a passare altrove. C'è un disegno di disintegrare Forza Italia per avere solo un'estrema destra e mettere in difficoltà il centrodestra, che senza centro diventa poco credibile».

Sestino Giacomoni, membro del Coordinamento di presidenza, citando i sondaggi in leggera ripresa, parla di «simbolo glorioso, con una lunga storia, un grande futuro», «un marchio prestigioso», «un movimento che vanta i maggiori tentativi di imitazione». E cioè la flat tax (rielaborata dalla Lega), il presidenzialismo (cavalcato da Fdi), il nome, e qui il riferimento è diretto a Matteo Renzi e alla sua Italia viva. Ma nonostante gli scossoni e i tentativi di cannibalizzare l'area azzurra dall'interno e dall'esterno del centrodestra, l'intenzione ribadita da Berlusconi è di andare avanti con il simbolo di Fi, definito «la spina dorsale» del centrodestra.

Come ricorda la presidente dei senatori, Anna Maria Bernini, Forza Italia sarà presente «col suo simbolo in tutti i prossimi appuntamenti elettorali, a partire dalle regionali in Emilia e in Calabria».

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