Roma - «Annunciato e previsto», il risultato delle provinciali in Trentino Alto Adige comunque brucia per Forza Italia. Perché se vince con il 46% il centrodestra a trazione leghista, fa male l'1% degli azzurri a Bolzano, rimasti sotto il 3% in Trentino.
Silvio Berlusconi che, contro il parere dei suoi consiglieri, ha voluto esporsi in campagna elettorale e non si è risparmiato andando sul posto, è amareggiato, anche se lì i consensi sono stati sempre bassi. «Così non va», avrebbe detto ad Arcore il Cavaliere, chiedendo una «relazione dettagliata» alla coordinatrice Michaela Biancofiore. Lei rimette il mandato, ma è sotto accusa per la sua linea in questi anni troppo filonazionalista e poco dialogante con le minoranze e il Svp. Il governatore ligure Giovanni Toti picchia duro: «Temo che non sia un campanello d'allarme, ma la sirena di uno tsunami. Con questa classe dirigente, se non si sveglia, non vinceremo più». Alla vicepresidente della Camera Mara Carfagna ricorda la frase di Nanni Moretti contro i vertici del Pd ai tempi dei Girotondi, ma forse sbaglia film: «Potrebbe citare Ecce Bombo, dove il protagonista si domanda: "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?». E la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini: «Non si risolvono i problemi di Fi giocando a scaricabarile».
La vera battaglia per Fi è quella delle Europee di maggio, l'obiettivo è la soglia del 10%. Il leader azzurro in questo momento sembra più orientato a non candidarsi, ma una decisione vera non l'ha presa, lo farà all'ultimo momento. Il suo vice Antonio Tajani, anche da presidente dell'Europarlamento, è convinto che «l'effetto Silvio» possa ancora far guadagnare punti, altri temono che il Cav si esponga, rischiando di prendere un terzo dei voti di Matteo Salvini, soprattutto se davvero il vicepremier si candiderà alla presidenza della Commissione Ue per il Fronte sovranista. E segnali di ieri dicono che il gruppo Europa delle Nazioni e delle Libertà potrebbe accogliere anche il M5S. «È forse il momento più difficile nella nostra storia - confessa un azzurro di rango-, servono nervi saldi e barra dritta, un'opposizione vera al governo, basta con i filosalviniani che preferiscono gli ammiccamenti». Intanto, causa maltempo viene rinviata la convention di Ischia del fine settimana, che Berlusconi doveva chiudere.
Fi conta sull'effetto negativo della manovra economica, che si farà sentire nei prossimi mesi. «Verranno i nodi al pettine - dice un dirigente - e il consenso per il governo crollerà. Tutto dipende da come si arriverà alle elezioni. Le avvisaglie si vedono giù nei dati Inps, che parlano di 55mila posti di lavoro in meno e a gennaio-febbraio potrebbero diventare 400mila. Gli imprenditori rinnovano 1 contratto su 3, le colf vorranno lavorare in nero per prendere il reddito di cittadinanza e la crescita non ci sarà. Forse allora si capirà quanto costa tradire le ricette del centrodestra, come fa la Lega».
Nelle liste elettorali, con le preferenze,
servono candidati che portino voti: gli europarlamentari uscenti, sindaci e amministratori locali in scadenza e magari qualche deputato e senatore, popolare nei collegi uninominali, potrebbero correre per «spirito di servizio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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