Berlusconi studia la Campania: centrodestra unito (senza l'Udc)

Il Cav guarda alle Regionali per ricostruire la coalizione: a sostegno di Caldoro tutti i partiti di area moderata. E boccia Renzi sull'Italicum: «Inutile prova di forza»

S ilvio Berlusconi segue da Arcore la votazione finale dell'Italicum. L'argomento non è certo di quelli che riscaldano il cuore dell'ex premier che individua ben altre priorità ed emergenze per l'Italia. I contatti con Renato Brunetta, però, non mancano, l'ultimo dei quali nel primo pomeriggio, quando la discussione si avvicina alle battute finali e ci si avvia verso il voto finale. Berlusconi sa bene che Matteo Renzi si prepara a una «inutile prova di forza» dal risultato già scritto. Prende atto dei mal di pancia interni al gruppo di Forza Italia verso cui non nasconde il suo fastidio e il suo malumore. Alla fine, però, registra con soddisfazione la tenuta del partito nel voto finale e il mancato soccorso azzurro. «Vedremo adesso cosa farà la minoranza Pd alla prova del voto finale sulle riforme al Senato», ovvero laddove i numeri della maggioranza rischiano di essere maggiormente a rischio.

I ragionamenti del premier - in una giornata in cui gran parte della sua concentrazione è indirizzata verso le scelte da compiere in merito all'eventuale cessione del Milan, persone a lui vicine raccontano come l'ex premier sia «molto combattuto tra il cuore e la ragione» - sono rivolti verso le implicazioni politiche del voto, ovvero la necessità di lavorare alla ricomposizione del centrodestra. L'Italicum, infatti, impone di fatto la creazione di una sorta di listone con dentro tutte le varie forze di uno schieramento. Per questo Berlusconi ha seguito con attenzione le vicende della Campania dove è stata sancita la definitiva esplosione di Area Popolare, con Ncd schierato con il candidato del centrodestra, Stefano Caldoro, e l'Udc a sostegno di Vincenzo De Luca. Un esperimento locale che potrebbe segnare il preludio di un percorso politico nazionale, tanto più che negli ambienti alfaniani la soddisfazione per l'approvazione dell'Italicum è anche legata all'aver creato le condizioni per una «riunificazione obbligata» del centrodestra. In sostanza la nuova legge potrebbe diventare per Ncd lo strumento con cui moltiplicare la debolezza elettorale e rientrare nella partita della creazione del Partito Repubblicano. Le prime prove tecniche di dialogo potrebbero svolgersi subito dopo le Regionali. Nunzia de Girolamo sta, infatti, lavorando sotto traccia a un evento capace di riunire tutti i protagonisti del centrodestra, a partire proprio da Silvio Berlusconi.

Sullo sfondo il presidente di Forza Italia continua a occuparsi delle sue vicende giudiziarie, mantenendo una certa autoironia. «Sono dentro una riunione con un mare di avvocati, come mi capita tutte le domeniche pomeriggio» dice intervenendo telefonicamente a un appuntamento elettorale pugliese. «Perché da 21 anni io ormai sabato e domenica pomeriggio li passo con gli avvocati.

Perché mi han fatto 65 processi e ho avuto più di 3mila udienze e mi trovo con loro per preparare le udienze successive. Una bella vita, insomma. Avevo tante aspirazioni da giovane ma mai avrei pensato di riuscire a passare due pomeriggi così belli come quelli che passo con i miei legali. La prendo sul ridere ma è una tragedia vera».

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