Berlusconi torna a casa "Temevo fosse la fine Ora campagna elettorale"

Il leader è stato dimesso dopo l'intervento ed è pronto a ripartire in vista del voto: «Sto bene»

Berlusconi torna a casa "Temevo fosse la fine Ora campagna elettorale"

Alle 12,30 in punto Silvio Berlusconi esce dal reparto del San Raffaele, dove era ricoverato da martedì scorso. Sorriso smagliante, completo scuro e scarpe sportive, è pronto a tornare in pista. Il primo bagno di folla lo fa proprio nel piazzale di fronte all'ospedale dove lo attende un nutrito gruppo di giornalisti e di curiosi armati di telefonino per riprenderlo. Lui non si sottrae. Scherza, stringe la mano ai suoi sostenitori, archivia la questione salute con qualche battuta e torna a parlare di politica. Del resto non c'è tempo da perdere: al voto per le Europee mancano tre settimane esatte.

«Adesso sto meglio, è passata ma mi sono preso una bella paura - ammette il Cav - Poi si sono succedute tante cose negli ultimi tempi che mi hanno fatto pensare di essere arrivato alla fine del girone. Invece ho avuto una ripresa formidabile e adesso tutti i valori fondamentali sono a posto». Il suo medico, Alberto Zangrillo, lo ha dimesso con un ordine a cui non ammette eccezioni: serve ancora qualche giorno di riposo a casa per recuperare pienamente. Del resto l'intervento per occlusione intestinale non è stato esattamente una passeggiata. Non lo sarebbe stata nemmeno per un 40enne tra anestesia totale e tutto il resto. Quindi per tutta la settimana l'ex premier, 82 anni, starà ancora in convalescenza, incontrerà il suo staff ad Arcore ma eviterà piazze e comizi. Poi riprenderà in prima persona la campagna elettorale, principalmente con interventi sulla stampa e partecipazioni in tv.

Grintoso e combattivo, Berlusconi ora è preoccupato per un'altra malattia che sente il dovere di curare: quella del Paese, governato «da persone che sembra sappiano solo litigare». «Io mi sento ancora utile per il futuro degli italiani, degli europei e dell'occidente - ha dichiarato da capolista per Forza Italia in tutte le circoscrizioni (eccetto il Centro) - Penso e spero di avere ancora la salute e la forza necessarie per far capire a tanti leader, da quelli europei, americani e russi, che oggi c'è una grave crisi di leadership e bisogna essere lungimiranti».

Primaria a suo avviso una politica europea di sicurezza comune: «Occorre mettere insieme tutte le forze armate dei Paesi europei così la Ue diventerebbe una potenza mondiale sul piano militare e potrebbe assumere il ruolo di unificare l'Occidente che oggi è diviso». Un Occidente frammentato, «perché Trump ha detto prima gli Usa», mentre «si profilano tanti rischi per il nostro futuro se si sviluppa questo continente cino-africano». Dunque «solo un Occidente unito potrà resistere a questi pericoli di immigrazione di massa dal continente africano» ha concluso.

Berlusconi spinge perché il Ppe lasci l'alleanza con la sinistra e ne crei una nuova con liberali conservatori, la destra democratica «e anche magari con quella testa matta del premier ungherese Viktor Orban, e con Matteo Salvini», i quali però «devono capire che come nazionalisti non potrebbero fare niente e contare niente in Europa». Come Forza Italia «una missione ce la siamo data» spiega l'ex premier «anche per l'Europa, che è assolutamente da cambiare». Per cambiarla «bisogna cambiare le alleanze del Ppe.

Per fare questo è chiaro che dovrò essere presente e aver una buona dote di consenso in Italia» sostiene. Quindi va bene la convalescenza post operatoria ma c'è da scommettere che sarà «alla Berlusconi». Del resto il Cav scalpitava già dal letto di ospedale.

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