«Tornerò presto a trovarvi», aveva assicurato Berlusconi agli ospiti della Sacra Famiglia, l'ultimo giorno dei suoi servizi sociali. E ieri il Cavaliere ha mantenuto la promessa varcando nuovamente la casa di cura dove per poco meno di un anno ha scontato la pena. «Ora devo andare a trovare i miei vecchietti» avrebbe detto ai suoi l'ex premier, particolarmente colpito dall'esperienza umana fatta a Cesano Boscone. Visita non solo di cortesia perché, come confermato dai vertici della Sacra Famiglia, il Cavaliere vorrebbe continuare a dare una mano attivamente ai ricoverati. Il direttore del centro, Paolo Pigni, racconta: «L'ex premier ha apprezzato l'impegno, la professionalità e la dedizione dei lavoratori della Sacra Famiglia. Ha quindi espresso il desiderio di poter continuare a collaborare con la nostra fondazione in modi e forme che verranno definiti». Nonostante Berlusconi abbia passato un giorno alla settimana per dieci mesi nella casa di cura, solo ieri per la prima volta ha potuto visitare in lungo e in largo il centro: anche la residenza sanitaria per disabili Santa Teresina che ospita 60 persone con meno di 65 anni e che non possono essere assistite a casa; i casi più gravi. Berlusconi, quindi, s'è detto disposto a continuare, in qualche modo, a dare una mano e i vertici della struttura cercheranno di capire in quale modo. Di certo, dicono, la «richiesta dell'ex premier ci ha molto soddisfatto».
Dopo i «vecchietti» il Cavaliere è rientrato ad Arcore per il tradizionale lunedì in famiglia, concedendo poco tempo alle questione politiche. Anche perché di grosse novità non ce ne sono; e lascia che i suoi ambasciatori preparino il terreno per chiudere la partita sulle alleanza in vista delle prossime Regionali. C'è ancora un po' di tempo e le trattative sono frenetiche. Gira voce che un faccia a faccia con Salvini potrebbe avvenire domani a Roma ma forse, per gli impegni del leader della Lega che anche eurodeputato, il summit potrebbe essere posticipato. L'ex premier continua ad essere ottimista perché ha dalla sua i sondaggi. Secondo le ultime analisi sulle intenzioni di voto Zaia sarebbe largamente in testa qualora si perfezionasse l'accordo Fi-Carroccio. Ma la vittoria non sarebbe così in discesa visto lo strappo con il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Il quale, oggi, è dato al 6% ma in campagna elettorale potrebbe aumentare i suoi consensi a scapito di Zaia. Infatti da Salvini arrivano ancora aperture al Cavaliere: «Forza Italia, che ha governato con Zaia negli ultimi cinque anni, farà lo stesso nei prossimi cinque», giura il leader del Carroccio.
E poi c'è da «blindare» la candidatura pesante di Caldoro in Campania. Qui l'Ncd tentenna ma più che altro per questioni tattiche. L'ipotesi che Alfano, come fallo di reazione per l'ostracismo subito in Veneto, decida di non appoggiare l'azzurro Caldoro è data come poco probabile. «Sarebbe un suicidio», ammette anche un alfaniano. Tuttavia tra i centristi di Area popolare (Ncd-Udc) c'è qualcuno che non si scandalizzerebbe certo ad appoggiare il candidato del Pd, anzi: uno dei molteplici motivi per cui il matrimonio tra Ncd e Udc non si può certo dire che stia andando a gonfie vele. Sui territori molti udiccini strizzano l'occhio ai renziani mandando in bestia gli alfaniani più propensi a ricostruire un cantiere di centrodestra.
Non solo: nonostante sulla carta giochino tutti con la casacca di Area popolare, gli udiccini, in periferia, si muovono autonomamente trattando per lanciare i propri uomini a scapito degli alfaniani. Insomma, non c'è pace nel centrodestra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.