È Bianca la prima bambina del 2020

L'Unicef: nel mondo nel 2018 due milioni e mezzo sono morti

È Bianca la prima bambina del 2020

È una bimba di nome Bianca la prima nata a Roma: è venuta alla luce venti secondi dopo la mezzanotte scorsa alla casa di cura Santa Famiglia della capitale. Bianca pesa 3590g ed è figlia di Ilaria, romana di 41 anni, che l'ha avuta con un parto naturale e di Vincenzo. Pochi secondi dopo a Napoli il piccolo Diego è venuto alla luce all'ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli. Andando verso Nord, a Torino, invece, è Aron il primo bimbo degli anni '20 di questo secolo. Il piccolo è nato 49 minuti dopo la mezzanotte all'ospedale Martini, dove nel 2019 ci sono stati 706 parti. Nel primo giorno dell'anno sono nati in tutto il mondo 392.078 bambini, 1.210 dei quali in Italia. La stima è dell'Unicef, secondo cui la metà di queste nascite avverrà in otto Paesi: India (67.385 nuovi nati), Cina (46.299), Nigeria (26.039), Pakistan (16.787), Indonesia (13.020), Stati Uniti (10.452), Repubblica Democratica del Congo (10.247) ed Etiopia (8.493). Ogni gennaio, l'Unicef celebra i bambini nati il giorno di Capodanno, «un buon auspicio per la nascita dei bambini in tutto il mondo», spiega il presidente di Unicef Italia, Francesco Samengo. Ma per milioni di neonati in tutto il mondo, il giorno della nascita non è così favorevole. Nel 2018, due milioni e mezzo di bambini sono morti nel loro primo mese di vita; circa un terzo di loro nel loro primo giorno. Tra questi, la maggior parte per cause prevenibili come la nascita prematura, complicazioni durante il parto e infezioni come sepsi. Inoltre, più di 2 milioni e mezzo di bambini nascono morti ogni anno.

Negli ultimi tre decenni, il mondo ha visto notevoli progressi nella sopravvivenza infantile, riducendo di oltre la metà il numero di bambini che muoiono prima del quinto compleanno. Ma i progressi sono stati più lenti per i neonati. I bambini che sono morti nel primo mese rappresentano il 47% di tutti i decessi tra i bambini al di sotto dei 5 anni nel 2018, un numero in aumento rispetto al 40% del 1990.

«L'inizio di un nuovo anno e di un nuovo decennio è un'occasione per riflettere sulle nostre speranze e aspirazioni, non solo per ciò che ci riserva il nostro futuro, ma anche per il futuro di coloro che verranno dopo di noi», sottolinea Henrietta Fore, direttore generale dell'Unicef. La campagna «Every Child Alive» richiede investimenti immediati: «Troppe madri e neonati non sono assistiti da un'ostetrica o un'infermiera».

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