Il Ddl Zan è stato rinviato a data da destinarsi, con i voti decisivi proprio del Pd che, fino a pochi mesi fa, premeva per approvarlo celermente. Per la rubrica Il Bianco e il nero abbiamo interpellato sul tema Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito Gay e candidato a sindaco di Roma, e Alessio De Giorgi, ex direttore di Gay.it ed esponente di Italia Viva.
È deluso dal comportamento del Pd? Se l'aspettava questo dietrofront?
De Giorgi: "Deluso sì. Ma me lo aspettavo: tutto previsto. Di fronte alla disponibilità a sedersi a un tavolo da parte di una parte degli stessi senatori pd, da Italia Viva e dai settori più ragionevoli di senatori del centrodestra, si è preferito evitare il dialogo e gettare la croce su chi, con ragionevolezza, invitava a riflettere sui punti più contestati del ddl Zan. Ed ora, senza alcun senso del pudore, si rimanda tutto a dopo le amministrative: evidentemente quella urgenza urlata da Zan, Cirinnà e da noti influencer di approvare la legge contro l’omofobia ora è miracolosamente svanita. Anche se sappiamo che non è così".
Marrazzo: "Il comportamento che hanno avuto i partiti progressisti, purtroppo, ce lo aspettavamano perché probabilmente il risultato che ci sarà è che la legge salti oppure che venga approvato un testo peggiorato. La legge contro l'omotransfobia è stata trasformata rispetto alla proposta che noi come associazioni avevamo fatto. Ma non solo. È stata anche edulcorata dei suoi elementi fondamentali fino a diventare addirittura per alcuni aspetti, come la formazione nelle scuole e la discriminazione, a vantaggio degli omofobi. Grazie all'articolo 4, voluto all'epoca da Costa (che ora sta con Calenda), si potrà dire che gli omosessuali sono malati e inferiori, cosa oggi illegale per le persone di colore, sarà lecito. Questo può crearci problemi se a fare queste affermazioni è un docente della scuola che, se fa determinate affermazioni sulle persone nere, viene licenziato, mentre se le fa sulle persone Lgbt, invece, non gli succede nulla. Con l'articolo 7, invece, la formazione a scuola contro l'omotransfobia è prevista solo quelli studenti i cui genitori, ad inizio anno scolastico, chiederanno il modulo per frequentare quei corsi. Un po' come se noi oggi dicessimo che, per parlare di razzismo o di violenza contro le donne, solo previa autorizzazione dei genitori. Questa legge, di fatto, ci porta anni indietro e, come se non bastasse, vogliono peggiorarla ulteriormente. Questo rinvio serve semplicemente per promettere che faranno la legge e avremo candidati gayfriendly che da Torino, Roma e Napoli che possono inventarsi il libro dei sogni dove hanno messo un paragrafetto con iniziative per le persone Lgbt".
A questo punto, crede che la legge non verrà mai approvata?
De Giorgi: "Gli spazi per avere una maggioranza solida al Senato su un testo modificato solo in alcuni punti ci sono ancora tutti. Forse, passate le amministrative, prevarrà la ragionevolezza anche tra i massimalisti del o tutto o nulla".
Marrazzo: "Non so se verrà approvata, ma sicuramente peggiorerà. Noi non siamo una forza parlamentare e non sappiamo se passerà la legge, ma le persone il 3-4 ottobre avranno l'opportunità di votarci in oltre 6 milioni. Col voto potranno dare forza alle nostre istanze e, se riusciremo ad avere un buon consenso, potremo contare di più, visto e considerato che la comunità Lgbt è composta dal 15% della popolazione italiana".
Cosa pensa del post di Alessandro Zan sull'omosessuale leghista e del suo modo di sponsorizzare il suo Ddl?
De Giorgi: "Io eticamente ammetto l’outing solo in un caso, cioè contro chi usa parole inaccettabili non contro questa o quella proposta del movimento lgbt, ma contro l’omosessualità stessa: tipico è il caso dei fondamentalisti religiosi negli Stati Uniti, radicalmente omofobi in pubblico ma omosessuali nascosti nel privato. Fuori da questo c’è solo la barbarie e Zan ha compiuto un enorme passo falso, preoccupante innanzitutto in termini culturali. Perché altrimenti si arriva al paradosso che un omosessuale dichiarato non può non essere d’accordo con tutte le proposte del movimento lgbt".
Marrazzo: "Secondo me, Alessandro adesso dovrebbe pensare a come far passare la legge e a come migliorarla, soprattutto dopo i peggioramenti che lui stesso ha fatto approvare. Dovrebbe anzitutto farsi un esame di coscienza sul fatto che la legge così com'è non sostiene realmente le persone Lgbt piuttosto che scrivere libri e fare azioni pop. Dopo di che, riguardo al post, posso dire che essere omosessuali non significa essere favorevoli ai diritti per le persone Lgbt. Ognuno sceglie di viversi la vita privata come vuole e a me persone che in privato sono omessuali e, poi, pubblicamente dicono di tutto contro gli omosessuali, a me personalmente fanno pena. In realtà, però, un politico dovrebbe fare azioni concrete e lavorare per portare diritti, senza cercare scoop che non portano a nulla".
Perché il Pd non riesce a trovare 'la quadra' su una legge che ha proposto proprio il Pd?
De Giorgi: "È il paradosso intrinseco dentro il Partito Democratico: l’anima riformista, più moderata e fattiva, e l’anima massimalista, che punta solo alle battaglie di principio. A questo giro, su questo e su altri temi, mi pare evidente prevalga la seconda".
Marrazzo: "La legge è stata proposta dalle associazioni col sostegno della Majorino. Successivamente è subentrato il Pd, ma la proposta di Zan constava di un solo articolo e serviva solo per dire "abbiamo fatto la legge". Grazie al nostro intervento, sono stati aggiunti 8-9 articoli per avere una legge più corposa. Legge che, però, il Pd non ha i numeri per gestire perché hanno delle componenti interne che non consentono di avere la maggioranza. Questo dimostra che avere persone omosessuali o gayfriendly all'interno di questi partiti serve a poco perché questi rappresentano se stessi. Persone che, poi, fanno compromessi al ribasso e sbagliati per colpa della loro incompetenza. Ribasco: l'articolo 4 consentirà di dire che noi gay siamo malati, riportandoci indietro a prima del 1990 quando, appunto, l'Oms dichiarò che l'omosessualità non è una malattia. Rendere espressioni di questo tipo come libertà di espressione è inaccettabile.
Ma secondo lei serve davvero questa legge e perché?
De Giorgi: "Per segnare innanzitutto un cambiamento culturale: dopo il riconoscimento delle coppie omosessuali, non possiamo non tenere conto che gli episodi di violenza contro le minoranze, dovuti all’odio di qualunque segno esso sia, richiedono una aggravante. E perché la cronaca ci dice che questi episodi ci sono eccome".
Marrazzo: "Il movimento è da oltre trent'anni che chiede una legge in proposito. Così come oggi esiste una legge che protegge le minoranze per il differente colore della pelle o per le religioni debe avvenire anche per noi. In Italia siamo al primo posto per atti di discriminazione sul posto di lavoro e per atti di bullismo a scuola. Ma non solo.
Siamo al primo posto anche tra le vittime di suicidio giovanile per le discriminazioni. Vanno tutelate tutte le persone che ancora non denunciano e che non hanno alcuno strumento per essere tutelate. La legge deve evitare che le persone Lgbt vivano un inferno a scuola e sul lavoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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