Il bianco e il nero

"Versione luxury...", "Influencer..". La bufera su Fedez

Fedez e sua moglie Chiara Ferragni dettano l'agenda della politica, soprattutto sul Ddl Zan. A tal proposito ecco le opinioni dei deputati Augusta Montaruli (FdI) e di Fausto Raciti (Pd) per la rubrica Il bianco e il nero

Il bianco e il nero, Montaruli: "Fedez? Grillismo versione luxury" ​Raciti: "Oggi molti politici sembrano influencer..."

L'attivismo di Fedez e di sua moglie Chiara Ferragni a favore del Ddl Zan continua a dividere la politica. Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo interpellato la deputata di FdI, Augusta Montaruli e il piddino Fausto Raciti. Cosa pensa dell'impegno mediatico di Fedez a favore del ddl Zan?

Montaruli: “Che appunto è mediatico e l’impegno non può essere consegnato ai like. Dopodiché il lusso non fa lo stile e la notorietà non fa la verità. Il tentativo di utilizzare la popolarità del personaggio Fedez così come di altri per fare pressione sull’approvazione del ddl zan avviene perché se gli stessi si calassero nella piazza reale subirebbero un irresistibile contraddittorio”.

Raciti: “Non ci vedo nulla di male né nulla di strano, da sempre le personalità della musica, della cultura, dello sport, del cinema, dicono la loro. Che Fedez faccia una diretta Instagram su un argomento popolare è del tutto in linea col suo modo di comunicare. È un influencer, no?”.

Secondo lei, Fedez punta a entrare in politica? Potrebbe avere successo?

Montaruli: “Non so a cosa punti Fedez sicuramente interpreta il suo personaggio da influencer. Non credo quanto un like possa trasformarsi in un vero consenso. Spero ancora che la politica sia un’altra cosa”.

Raciti: “Mi sembra uno abbastanza contento della vita che fa e dei soldi che guadagna col suo lavoro. Lavoro che sa fare molto bene dato che mi sta facendo un'intervista su di lui. Purtroppo molti politici sembrano degli influencer o gli piacerebbe sembrarlo, da un lato. Dall'altro il partito di maggioranza relativa è stato fondato e guidato da un comico”.

I politici fanno veramente tutti schifo, come dice la Ferragni oppure una frase del genere stavolta indigna meno perché è rivolta a Renzi che vuol modificare il ddl Zan?

Montaruli: “I politici non fanno tutti schifo e dirlo è grave sempre ancora di più se a prescindere dalle posizioni lo dice una persona che ha l’ambizione di comunicatore a tanti italiani soprattutto giovani. Minare la fiducia nei confronti dei politici e del dibattito politico è fare un danno alle nuove generazioni. Stiamo assistendo ad un grillismo versione luxury”.

Raciti: “Lo chiede a uno che si è iscritto a un partito a 15 anni e oggi fa il parlamentare, non sarò mai d'accordo con una cosa così qualunquista. Detto questo il nostro parlamento è pieno di gente che ci è entrata dicendo esattamente la stessa cosa. La Ferragni non è stata molto originale”.

Stefano Feltri, direttore del Domani, ha proposto di regolamentare Per legge l'influenza degli influencer. Lei sarebbe d'accordo?

Montaruli: “La differenza tra noi e Fedez è che noi rispettiamo la libertà di pensiero per questo non credo che ci possano essere provvedimenti che la limitano. Per ottenere par condicio versione social sarebbe già tanto arrivare ad impedire censure che attualmente avvengono da parte dei gestori ma sempre e solo a senso unico contro un’unica parte politica o persone che interpretano idee non compiacenti ai colossi della comunicazione”.

Raciti: “Non ho capito cosa dovremmo regolamentare. Mi sembra come quando si diceva che Berlusconi vinceva le elezioni per le televisioni di cui era proprietario. Poi ti accorgi, e le difficoltà di Forza Italia oggi lo dimostrano, che la situazione era un po' più complessa. Invece di fare leggi sugli influencer bisogna farle sui partiti, che oggi sono formazioni di latta. E finanziarli anche, perché è lì che si dovrebbe formare una classe dirigente”.

Fedez ha detto che avrebbe messo a disposizione una piattaforma online per discutere di politica. Non è un film già visto e mal riuscito?

Montaruli: “Assolutamente sì , non sarebbe una novità. La democrazia non può essere mai appannaggio di un click ed anche chi si è illuso in passato di ciò ha avuto e sta avendo in questo periodo la conferma del fatto che tali piattaforme hanno ridotto lo spazio di confronto”.

Raciti: “Non saprei che dirle. Mi sembra che quel tipo di cose le abbiano già fatte con successo altri, oggi in crisi.

Non so se c'è ancora lo spazio per quel tipo di cose. Ma quindi non mi voleva parlare del ddl Zan? “

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