Politica estera

Biden si dimentica il "pollice verde". Ok alle trivelle in Alaska per il petrolio

Il progetto porterebbe circa 180mila barili di greggio al giorno. La furia di Al Gore e Greenpeace: "È una scelta irresponsabile"

Biden si dimentica il "pollice verde". Ok alle trivelle in Alaska per il petrolio

Joe Biden dà il via libera al controverso maxi-progetto di trivellazione petrolifera in Alaska e scatena le ire degli ambientalisti. A nulla sono valse le pressioni di chi ha definito la mossa - come l'ex vice di Clinton, Al Gore - «una scelta irresponsabile», nonostante nel tentativo di mitigare le critiche il presidente americano ha al contempo annunciato tagli radicali al leasing di petrolio e gas per proteggere fino a 6 milioni di ettari di acqua e terra nella regione.

La decisione di approvare il Willow project di ConocoPhillips, che sarà realizzato nel National Petroleum Reserve, un'area di 93 milioni di ettari nella circoscrizione del North Slope, è una delle più rilevanti assunte dall'inquilino della Casa Bianca in materia di clima, e gli ambientalisti la ritengono un tradimento degli impegni presi. Biden ha promesso di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto al 2005, con l'obiettivo di raggiungere un'economia a zero emissioni nette entro il 2050. E durante la campagna elettorale del 2020 aveva assicurato anche che non avrebbe approvato nuovi contratti di locazione per progetti riguardanti petrolio e gas su terreni federali.

La sua amministrazione è stata sottoposta a forti pressioni da parte degli ambientalisti nei giorni scorsi per non approvare il Willow Project, mentre i legislatori dell'Alaska hanno insistito per la sua approvazione, sottolineando che porterà diverse migliaia di posti di lavoro e contribuirà all'indipendenza energetica degli Stati Uniti. I media americani hanno spiegato che il progetto è una versione ridotta del piano originario annunciato a gennaio 2017, e dovrebbe consentire la produzione di circa 600 milioni di barili di petrolio nel corso della sua durata, con un picco di 180.000 barili di petrolio al giorno, secondo ConocoPhillips.

«Siamo troppo in ritardo sulla crisi climatica per approvare massicci progetti di petrolio e gas i quali minano direttamente la green economy che l'amministrazione Biden si è impegnata a promuovere», ha affermato il presidente di Earthjustice, Abigail Dillen: «Sappiamo che il presidente comprende la minaccia esistenziale del clima, ma sta approvando un progetto che fa deragliare i suoi stessi obiettivi».

Peraltro, le temperature in Alaska sono aumentate più rapidamente che in altre regioni del pianeta e i gruppi ambientalisti hanno avvertito come il progetto di estrazione del petrolio peggiorerebbe ancora le cose. Il Willow - ha sottolineato il Sierra Club, la più antica e grande organizzazione ambientalista degli Stati Uniti - aggiungerà più di 250 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio nell'atmosfera nei prossimi 30 anni, equivalenti alle emissioni annuali di 66 centrali a carbone. Tanto che Greenpeace l'ha descritta come una «bomba di carbonio». Una petizione su Change.org che cercava di fermare il piano ha raccolto più di tre milioni di firme e la campagna #StopWillow su TikTok ha raccolto decine di milioni di visualizzazioni.

Per quanto riguarda i provvedimenti a tutela di 6 circa milioni di ettari di acque e terre nella regione, invece, da un lato quasi 1,2 milioni di ettari del Beaufort Sea nell'Oceano Artico sono stati dichiarati «indefinitivamente off limits» per nuove licenze petrolifere, rafforzando un bando dell'era Obama e di fatto chiudendo le acque dell'Artico americano alle esplorazioni petrolifere.

E dall'altro sono state annunciate nuove protezioni per oltre 5,2 milioni di ettari nella National Petroleum Reserve in Alaska.

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