Dalla "Bild" solidarietà all'Italia. Con le parole

Ieri prima pagina bilingue del quotidiano: luoghi comuni ma nessun appoggio politico

Dalla "Bild" solidarietà all'Italia. Con le parole

La Bild Zeitung non delude mai. Se hai bisogno di una full immersion nel vero sentire del tedesco medio i suoi pregiudizi, il suo intramontabile complesso di superiorità, la sua visione del resto del mondo costruita sui luoghi comuni più triti, la sua ansia di vedersi derubare della propria ricchezza dai «fratelli pezzenti» dell'Europa mediterranea una sfogliata del tabloid più diffuso della Germania ti darà sempre tutto ciò di cui hai bisogno, e farà giustizia delle belle (oddio, non sempre) parole che i suoi politici e i suoi diplomatici spendono per nobilitare l'immagine della «locomotiva d'Europa».

Anche ieri è andata così. La mitica Bild ha dedicato una delle sue pagine coloratissime ed enfatiche, con generosa semina di punti esclamativi, al nostro Paese. «Siamo con voi!», spara il titolo (bilingue) dedicato alla durissima prova che il maledetto coronavirus ci sta imponendo, e la grafica ci mostra il volto bello e tirato di una giovane infermiera bergamasca, incorniciato dai tricolori italiano e tedesco. Il lettore impreparato immagina una concreta offerta di vicinanza, anche perché sotto al titolo viene così rassicurato: «Piangiamo con voi i vostri morti. Ci sentiamo vicini a voi, perché siamo come fratelli» (in italiano!). Che conforto, l'Italia ha già pianto non ancora seppellito, per quello verrà il momento più di 14mila vittime, affronta difficoltà sociali drammatiche e da tempo va chiedendo ai «fratelli europei» un aiuto concreto per non stramazzare sotto il peso di una crisi economica senza precedenti: quale migliore occasione, per un giornale che vende ogni giorno quasi quattro milioni di copie in Germania, di sostenere la nostra causa, invitando magari i vertici politici berlinesi a spendersi (e quindi anche a spendere) per essa in nome di quella sbandierata fratellanza! (E sprechiamo anche noi un punto esclamativo, tanto sono gratis).

E invece no. Leggi attentamente l'accorato articolo e di riferimenti alla fraterna solidarietà non ne trovi.

Prima un torrente di luoghi comuni su quanto siamo invidiabili per la nostra dolce vita (la pasta, il buon caffè in tazzina, il Campari soda, Rimini, Capri e la Toscana) e il nostro saper vivere, poi parole di compassione per la nostra attuale sofferenza e infine come si fa con l'amico povero al quale non si vuol dare troppa confidenza la pacca finale sulla spalla prima di congedarsi: «Ce la farete, perché siete forti. Ciao Italia, arrivederci a presto. Per un espresso, un bicchiere di rosso. O in vacanza, oppure in pizzeria». E lì vedrete che ci daranno la mancia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica