È morto giocando, strozzato dal nastro della felpina che si è impigliato a un ramo d'albero nel prato dell'asilo nido. Aveva appena due anni Leonardo Ricci, il bimbo vittima della tragedia avvenuta ieri mattina in una struttura per l'infanzia di Soci, frazione di Bibbiena, in Casentino. Tutto si è svolto tra le 11 e mezzogiorno, quando i bambini sono stati portati nel giardino esterno dell'asilo Ambarabà Ciccì Coccò: forse mentre correva, la felpa che Leonardo indossava è rimasta impigliata nel ramo, stringendolo alla gola e lasciandolo senza fiato.
Non appena le maestre si sono rese conto dell'accaduto, hanno provato a salvare il piccolo e avvisato i soccorsi, ma nonostante l'intervento del 118 con un'ambulanza non c'è stato nulla da fare per salvare la vita al bimbo. Per oltre un'ora hanno disperatamente provato a far battere ancora il cuore di Leonardo, senza fortuna. Nel frattempo la centrale dell'emergenza medica aveva dirottato a Soci anche uno degli elicotteri Pegaso del soccorso regionale toscano. Tuttavia non c'è stato nemmeno modo di farlo atterrare, perché ormai i medici avevano dichiarato la morte del bimbo. A quel punto insieme ai carabinieri della compagnia di Bibbiena, che hanno immediatamente isolato la zona per i rilievi del caso, sono arrivati sul posto i genitori della vittima, molto giovani entrambi fra i venti e trent'anni e gli altri parenti, costernati. "Non si può morire così, ad appena due anni", racconta una prozia del bambino fuori dal supermercato del paese. L'asilo intero è stato evacuato per effettuare gli accertamenti volti a stabilire l'esatta dinamica dell'incidente: gli uomini dell'Arma hanno raccolto le testimonianze dei presenti e invitato tutti ad uscire, incluse le maestre e il resto del personale, nonché il sindaco Filippo Vagnoli, giunto nel frattempo.
I dettagli delle ricostruzioni sono ancora ufficiosi, ma restano pochi dubbi sulle cause della morte del piccolo: appena visto il bimbo immobile in giardino, le educatrici si sono precipitate verso di lui. Ma era ormai troppo tardi. Da lì a breve i bambini sarebbero dovuti andare a pranzo. Se in un primo momento si era pensato a un malore improvviso, le modalità con cui Leonardo è stato trovato hanno legato la tragedia al ramo dell'albero e al laccio della felpa. I genitori del bimbo vivono e lavorano in paese, così come i nonni: sono stati sorpresi dalla telefonata della scuola mentre svolgevano le loro consuete attività.
L'asilo oggi non riaprirà: il giardino è stato posto sotto sequestro dalla procura di Arezzo che coordina le indagini dei carabinieri, con la pm di turno Julia Maggiore che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. La struttura Ambarabà Ciccì Coccò era nata una ventina d'anni fa dalla collaborazione fra il Comune di Bibbiena e una cooperativa sociale aretina tra le più importanti, la Koinè: accoglie bambini da zero a tre anni, con orario di tempo pieno e servizio mensa interno.
"Non abbiamo frasi che possano lenire il dolore lancinante dei genitori e della famiglia del bambino che ha perso la vita", commentano dalla cooperativa. La morte del piccolo ha lasciato sgomento e incredulità in tutta la valle.