BioNTech a von der Leyen, Oxford per Merkel. L'Ue vira su Pfizer: "La nostra spina dorsale"

Vaccini ai leader europei. Bruxelles: "In futuro solo tecnologia a mRna"

BioNTech a von der Leyen, Oxford per Merkel. L'Ue vira su Pfizer: "La nostra spina dorsale"

I leader politici dell'Europa si issano a tesimonial del vaccino Vaxzevria di AstraZeneca, il più controverso, per tranquillizzare i cittadini del Vecchio continente, anche se nel contempo Bruxelles sembra puntare sempre più forte su Pfizer BioNTech. E non è un caso che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen (62 anni), ha ieri ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer-BioNTech. Una circostanza che ha creato qualche polemica, al punto che fonti della commissione fanno una sorta di excusatio non petita: «Pfizer è il vaccino che il servizio medico della commissione ha ricevuto dalle autorità belghe ed è il vaccino che hanno avuto la maggior parte degli europei perché quello finora più distribuito». Una tesi che non convince il capo delegazione di Fratelli d'Italia-Ecr all'Europarlamento, Carlo Fidanza, che su Facebook scrive: «Mentre Ursula von der Leyen si vaccina ci sono centinaia di milioni di europei che, a causa dell'incapacità della sua Commissione, non hanno ancora potuto farlo. E non basta un cerotto blu con le stelline per far dimenticare una gestione da dilettanti allo sbaraglio».

Ad altri leader tocca invece il siero anglo-svedese di AstraZeneca. La cancelliera tedesca Angela Merkel, 66 anni (quattro in più della von der Leyen), sarà vaccinata oggi con Vaxzevria, secondo quanto riferisce la Welt. E anche la premier scozzese ha ricevuto ieri la prima dose dello stesso siero, con un entusiasmo chissà quanto di facciata: «È un momento veramente emozionante - il suo messaggio su Twitter -. AstraZeneca per chi se lo stesse chiedendo». Poi un incoraggiamento: «Per favore, vaccinatevi appena potete, veramente ci aiuterà a tornare alla normalità». Il vaccino AstraZeneca è stato nelle settimane scorse ricevuto anche dal premier italiano Mario Draghi, da quello britannico Borsi Johnson e dal presidente del consiglio francese Jean Castex, che nell'ospedale Begin di Saint-Mandé a Parigi, in favore di telecamera, ha ricevuto le due dosi di AstraZeneca.

Eppure, come detto, è sempre più il gruppo Pfizer BioNTech «la spina dorsale delle vaccinazioni in Europa», come sottolinea il portavoce capo della Commissione europea Eric Mamer, che nel corso di un briefing con la stampa a Bruxelles ha confermato che l'esecutivo Ue è decisamente orientato a privilegiare, per il futuro, i vaccini basati sulla tecnologia dell'Rna messaggero, o mRna, come quelli prodotti dalla partnership mezzo americana e mezzo tedesca (quelli di AstraZeneca e Johnson & Johnson sono affuidati sui meno affidabili vettori virali). Ieri la stessa von der Leyen ha ribadito che la tecnologia dell'mRna ha dimostrato una maggiore versatilità anche in funzione dell'esigenza di adattarsi alle varianti del coronavirus Sars-CoV-2, presenti e future.

Non è chiaro però il destino di vaccini come quello di NovaVax, l'Nvx-CoV2373, basato sulle proteine, con cui la Commissione ha chiuso i colloqui preliminari il 17 dicembre 2020, senza però stipulare un contratto di acquisto anticipato.

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