
Se si vuole capire che aria tira dalle parti della Casa Bianca, può essere molto utile capire dove vanno i grandi investitori. Soprattutto da quando al potere è tornato Donald Trump. Un po' perché The Donald tra gli uomini d'affari più in vista degli Stati Uniti, un po' perché è il presidente che vuole avere l'ultima parola su tutto, specie sulle questioni internazionali. E così, che per l'Ucraina si stia mettendo male, non lo si capisce solo dalle telefonate interlocutorie di Trump con Putin ma anche per come si muovono i capitali legati all'Ucraina. Non è quindi un caso che la società di investimenti americana BlackRock abbia sospeso i suoi sforzi per trovare investitori per il fondo di ripresa dell'Ucraina a causa della crescente incertezza sulle sorti del Paese, legata anche appunto al ritorno di Donald Trump alla presidenza.
Il colosso degli investimenti statunitense, che gestisce miliardi di dollari per conto di clienti istituzionali e privati, ma è talmente influente sui mercati da poterne influenzare le decisioni di investimento, ha congelato i negoziati con i donatori istituzionali per l'"Ukraine Development Fund" all'inizio del 2025. Il fondo avrebbe anche dovuto presenziare alla conferenza sulla ripresa economica e la ricostruzione dell'Ucraina di a Roma il 10 e 11 luglio, con il coinvolgimento dei governi di Italia, Germania e Polonia, disposti a fornire il primo round di finanziamenti per la ripresa del Paese invaso, ma lo stop alla ricerca di investitori per sostenere il fondo multimiliardario a favore di Kiev, mette tutto in stand-by.
BlackRock, in collaborazione con il governo ucraino e altri partner internazionali, aveva predisposto un fondo di recupero del valore di oltre 15 miliardi di dollari. Di questo totale, si prevedeva che 2 miliardi di dollari sarebbero dovuti provenire da investitori privati. Il fondo sarebbe registrato in Lussemburgo, gestito da un comitato d'investimento con analisti interni e per rassicurare gli investitori considerati "più prudenti", la governance puntava a includere appunto governi e istituzioni finanziarie internazionali, coprendo i rischi dell'investimento e rendendo il progetto più attraente. Gli investimenti avrebbero riguardato settori chiave pr l'Ucraina come infrastrutture, energia, agricoltura e produzione industriale. A gennaio però, il progetto è stato stoppato per "mancanza di interesse", principalmente da parte degli Stati Uniti che, di fatto, non hanno sostenuto l'iniziativa. Da quando è entrata in carica, l'amministrazione Trump non ha mai preso una posizione chiara sul finanziamento degli sforzi di difesa e ricostruzione dell'Ucraina, nonostante l'iper attivismo del presidente. E sarebbe stata proprio questa ambiguità, secondo gli analisti, a influenzare negativamente l'iniziativa di investimento. BlackRock e JPMorgan, erano state incaricate proprio da Kiev nel 2023 di istituire un fondo per attrarre capitali e catalizzare gli investimenti privati nella ricostruzione postbellica dell'Ucraina, consapevole di non potercela fare da sola.
E adesso, cosa succede? Tecnicamente, nulla di definitivo o catastrofico. Il piano, di fatto, è solamente sospeso, ed eventualmente rimandato a quando sarà chiarito cosa ne sarà dell'Ucraina e come sarà andato l'eventuale processo di pace.
Ma intanto, secondo Bloomberg, la Francia sta attualmente lavorando a un'iniziativa alternativa per sostenere la ricostruzione dell'Ucraina. Ma senza il coinvolgimento degli Stati Uniti o di BlackRock, la strada per un'Ucraina ricostruita e di nuovo viva al termine della guerra, si farebbe decisamente in salita.