Blogger italiano trattenuto da cinque giorni

Gabriele Del Grande doveva essere espulso dalla Turchia giovedì. La Farnesina: sta bene

Blogger italiano trattenuto da cinque giorni

Doveva essere espulso verso l'Italia tre giorni fa, ma è ancora trattenuto in Turchia Gabriele Del Grande, il giornalista e blogger italiano fermato lunedì scorso nella regione di confine con la Siria perché sprovvisto del permesso necessario per svolgere la propria attività in Turchia.

Il nostro ministero degli Esteri, che è in costante contatto con la famiglia di Del Grande, ha reso noto ancora ieri che le autorità turche assicurano che il giornalista italiano sta bene.

Sembra che Del Grande, che è nato a Lucca e ha 34 anni, si trovasse al momento del fermo in una regione nella quale non è consentito l'accesso per via della vicinanza con la zona di guerra. Nella zona in cui il giornalista è stato fermato i controlli si sono irrigiditi. Mentre un po' di tempo fa, spiegano le fonti, bastava esibire una tessera stampa, ora per i giornalisti è necessario chiedere ulteriori autorizzazioni alle autorità locali. Attualmente Del Grande si troverebbe presso una guest house delle autorità locali nella provincia di Hatay, al confine con la Siria, in attesa del rimpatrio.

La Farnesina continua a seguire il caso in stretto contatto con la nostra ambasciata ad Ankara e il nostro consolato a Smirne, che si occupa direttamente della vicenda con il console Luigi Iannuzzi.

La principale attività di Del Grande è legata al blog «Fortress Europe», nel quale raccoglie e cataloga tutti gli eventi censiti dai media fin dal 1988 riguardanti le morti e i naufragi dei migranti mediorientali e africani nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa.

Del Grande ha collaborato con L'Unità, Reporter Sociale e Peace Reporter. Ha pubblicato con Infinito edizioni i libri Mamadou va a morire (2007), Il mare di mezzo (2010) e Roma senza fissa dimora (2009) . Nel 2013 ha realizzato un reportage sulla guerra civile siriana, che è stato pubblicato dalla rivista Internazionale.

Nel 2014, insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, ha realizzato il documentario Io sto con la sposa , che racconta la storia vera di cinque profughi palestinesi e siriani, sbarcati a Lampedusa, che per arrivare in Svezia mettono in

scena un finto matrimonio coinvolgendo un'amica palestinese e una decina di amici che si fingeranno invitati. Così mascherati attraversano in corteo mezza Europa, tra il 14 e il 18 novembre 2013, sino ad arrivare a Stoccolma.

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