Quanto sono dure a morire le bufale: non bastavano gli allarmismi inventati sui vaccini, la mania dell'omeopatia, i cerchi nel grano degli Ufo, e giù giù fino alle catene di Sant'Antonio da girare ai contatti di Whatsapp. Ci mancava pure il Blue Monday, il lunedì più nero dell'anno, secondo un algoritmo inventato da uno psicologo per una campagna pubblicitaria 2005, senza alcun fondamento scientifico. Per cui, ieri, sui social, tutti si sentivano un po' tristi, a prescindere dalla giornata. Cosa perfino probabile, come spesso ci si sente meno allegri ogni lunedì, semplicemente perché è lunedì, finisce la festa, ricomincia la settimana. È per questo che Giacomo Leopardi, senza bisogno di algoritmi, non scrisse la domenica del villaggio ma il sabato. Figuriamoci poi un lunedì così freddo e piovoso (ma anche questo è normale, siamo a gennaio).
È tipico dell'odierna cultura anti-illuministica: avvalorare le superstizioni con supposte teorie pseudoscientifiche. Di conseguenza i vaccini fanno male, la chemioterapia anche, meglio un amuleto. In fondo non solo ieri ci si sentiva giù per il Blue Monday, ma qualcuno avrà controllato le congiunture astrali, le energie negative emanate da quella tal persona.
È passato più di mezzo secolo da quando abbiamo messo piede sulla luna, sappiamo che
le costellazioni sono solo un'astrazione, sappiamo come funziona il livello più profondo della materia, ma in coda ai telegiornali abbiamo pur sempre gli oroscopi, e un astrologo gode di maggior successo di un astrofisico.
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