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Boccia a Confindustria: "Prima la salute, poi la fase 2"

Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, risponde a Confindustria: "Mettiamo in sicurezza la Lombardia, gli ospedali lombardi e gli ospedali che stanno affrontando ancora situazioni molto critiche, poi penseremo alla Fase 2

 Boccia a Confindustria: "Prima la salute, poi la fase 2"

"Mettiamo in sicurezza la Lombardia, gli ospedali lombardi e gli ospedali che stanno affrontando ancora situazioni molto critiche, poi penseremo alla Fase 2". Così il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha risposto su Facebook alle pressioni che arrivano dal mondo di Confindustria per una riapertura più celere delle attività.

Boccia proprio stamane si trovava a Milano, insieme al Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, per accompagnare la task force di medici volontari "che, con grande generosità e solidarietà, non hanno esitato un secondo a lasciare i propri affetti per dare un sostegno ai loro colleghi" del Nord. Una task force che opererà non solo in Lombardia, ma anche nelle altre Regioni del Nord come Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Val d'Aosta. Al suo arrivo a Milano, il ministro aveva precisato: "Per la fase 2 ci sarà una cabina di regia, annunciata dal presidente del Consiglio, e il presidente Fontana sarà parte integrante di questa cabina di regia, scelta dalle stesse regioni. Poi ci sarà Bonaccini e un terzo presidente ci sarà comunicato a breve dalla Conferenza delle Regioni. E così faremo con comuni, parti sociali, rappresentanti delle imprese e comunità scientifica. Tutti insieme gestiremo la fase 2".

Il titolare degli Affari regionali, sempre in mattinata, aveva rassicurato le imprese e, dalla sede del Comune di Milano, aveva ribadito la sua posizione: "Le esigenze di Confindustria e Assolombarda sono di tutto il Paese, avere un quadro chiaro sulle modalità con cui si ripartirà. Oggi oltre il 33% delle attività economiche sono in funzione, dall'agroalimentare alla logistica. Confindustria darà il suo contributo alla cabina di regia, ma la ripartenza non può non tenere in conto della necessità di mettere in sicurezza la salute degli italiani". Boccia ha, inoltre, spiegato che la riapertura sarà a macchia di leopardo perché "ci sono province più ferite di altre ed è evidente che bisogna valutare un approccio differente". E ancora: "Nessuna Regione ci ha chiesto di ripartire prima di altre. Posso però immaginare che quando si accenderà l’interruttore potrebbe accadere in modo diverso da territorio a territorio”.

Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, nel pomeriggio ha dato atto al governo "Nessuna Regione ci ha chiesto di ripartire prima di altre. Posso però immaginare che quando si accenderà l’interruttore potrebbe accadere in modo diverso da territorio a territorio”, ma ha avvertito la necessità "che queste risorse giungano con tempestività alle imprese".

E, infine, ha espresso le sue preoccupazione per la crisi: "Per consentire la sopravvivenza del sistema economico occorre passare alla Fase 2, con graduali aperture delle fabbriche e degli uffici nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie per la sicurezza dei lavoratori, e poi alla Fase 3 attraverso massivi investimenti pubblici che compensino e supportino la progressiva ripresa della domanda privata".

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