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Bocciato Obama, l'America può continuare a spiare

Riforma delle intercettazioni, batosta per la Casa Bianca: la sicurezza vale più della privacy

Una centrale (virtuale) di sorveglianza delle telefonate
Una centrale (virtuale) di sorveglianza delle telefonate

Gli 007 della Nsa potranno continuare a spiare tutte le telefonate degli americani (e non solo). Il Senato Usa ha infatti bloccato il disegno di legge che prevedeva la riforma della National security agency con l'interruzione della raccolta automatica e indiscriminata di dati telefonici. Uno smacco per il presidente Barack Obama e per i democratici firmatari della proposta, che non è passata per soli due voti. A votare compatti sono stati i repubblicani, contrari a limitare i poteri dell'Nsa. La bocciatura farà slittare al prossimo anno il dibattito sul Patriot Act, la legge anti terrorismo approvata dopo l'11 settembre che aumentava i poteri dell'intelligence e della magistratura.

Questa attività di spionaggio globale era venuta alla luce dopo le rivelazioni dei Edward Snowden, l'ex tecnico della Nsa e della Cia, riparato in Russia per sfuggire all'arresto. I suoi racconti sull'attività di sorveglianza Usa, pubblicati inizialmente dai giornali britannici, hanno dato il via a uno scandalo internazionale, il Datagate, e messo in crisi anche i rapporti Usa-Europa. Un po' alla volta è emerso che i sistemi Prism e Muscular permettevano agli 007 americani non solo di raccogliere tutti i dati delle telefonate sia interne sia con l'estero degli Stati Uniti, ma anche di accedere in tempo reale alle email, alle ricerche internet e ad altri tipi di traffico sul web. Insomma, Washington aveva a completa disposizione uno strumento di controllo globale tanto da hackerare le compagnie telefoniche cinesi o, addirittura, di spiare i diplomatici e i leader Ue. Ha fatto molto scalpore soprattutto la scoperta che la Nsa spiava da anni la cancelliera Angela Merkel, violando senza complimenti il suo cellulare. Le agenzie di sicurezza Usa avevano, in base alle rivelazioni di Snowden, 80 centri di spionaggio in Europa: da Berlino a Roma, da Parigi a Madrid.

Lo scandalo e, soprattutto, la pubblicazione di documenti riservati dell'intelligence hanno spinto l'amministrazione Obama a dare un segnale di cambiamento, sia per riacquistare credibilità nei confronti degli «amici» europei spiati, sia per il crescente malumore dopo la violazione della privacy di milioni di cittadini americani. Ma l'agognata riforma bocciata, il Freedom Act, difficilmente andrà in porto. Le elezioni di midterm hanno consegnato l'intero Congresso ai Repubblicani.

Anche l'opinione pubblica, secondo gli analisti, è cambiata e guarda con crescente preoccupazione l'ascesa del califfato islamico in Siria-Iraq e teme, dopo le cruente uccisioni degli ostaggi, un nuovo attacco terroristico agli Usa. Per quanto possa infastidire l'idea di essere continuamente sorvegliati, chi avrebbe il coraggio in questa situazione di togliere strumenti alla lotta al terrorismo? I democratici promettono di non «rinunciare alla lotta».

Ma la risposta del leader repubblicano al Senato, Mitch McConnell, è lapidaria: «È il peggior momento possibile per legarci le mani dietro la schiena».

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