
Roma Primo giro di boa alla Camera dei deputati del disegno di legge che riforma le concessioni balneari, secondo le linee della direttiva Bolkestein. Quindi con le gare per concedere le spiagge. Il provvedimento, ora passa al Senato, dove non avrà vita facile. Il centrodestra unito ha annunciato battaglia. Il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio Renato Brunetta, ha assicurato che «quando andremo al governo» ci dovranno essere «le condizioni per trattare con l'Europa per adattare quello che rimarrà della Bolkestein alle condizioni specifiche delle nostre spiagge e dei nostri operatori ambulanti. Questo - ha aggiunto - è un governo debole coi poteri forti e arrogante con le piccole imprese».
Al Senato, ha assicurato l'azzurro Maurizio Gasparri, «non faremo passare questo disegno di legge. Dobbiamo tutelare le imprese che hanno fatto investimenti e rendono fruibili le nostre coste». Anche perché, ha aggiunto l'azzurra Deborah Bergamini, la legge «tocca un comparto importantissimo della nostra economia» e la legge «di fatto espropria le concessioni balneari in essere».
Gian Marco Centinaio, capogruppo al Senato della Lega nord, ha accusato la maggioranza di «non voler schierarsi dalla parte dei cittadini. L'unità del centrodestra l'abbiamo vista molto sulla questione Bolkestein.
I balneari non sono una lobby, sono famiglie, cittadini italiani che fanno reddito e consentono ai parlamentari di portare lo stipendio a casa». Materia difficile da trattare, soprattutto a fine legislatura. Il Senato deciderà se la Bolkestein entrerà nella legislazione italiana o se toccherà al prossimo Parlamento votarla.