Bollette, il governo non eliminerà i sostegni ai poveri

Pichetto: "Stiamo valutando misure strutturali per i più vulnerabili". Il vecchio bonus energia terminerà a fine mese

Bollette, il governo non eliminerà i sostegni ai poveri
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Il governo valuta nuovi aiuti contro il caro energia per le categorie più fragili. Si tratta di «ulteriori misure strutturali per i soggetti vulnerabili, per mitigare l'impatto sociale della transizione energetica sulle famiglie in condizione di disagio economico», spiega il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin nel question time alla Camera. Misure necessarie anche se il picco della crisi energetica è alle spalle e le «dinamiche dei prezzi delle forniture molto diverse da quelle del 2022 e 2023».

Negli ultimi mesi, tra fine 2023 e inizio 2024, ricorda il ministro, «i valori medi delle offerte di elettricità e gas sono diminuiti di circa il 20%». A gennaio e febbraio la media mensile del prezzo di acquisto sulla borsa elettrica italiana è calata del 14,1% sulla media di dicembre 2023 e di circa il 40% su quella di gennaio 2023. E già con l'ultima legge di Bilancio sono state previste misure per «assicurare l'accessibilità dei prezzi» ai vulnerabili. Confermato, per il primo trimestre dell'anno, «un contributo straordinario ai titolari di bonus sociale elettrico» per cui sono stati stanziati 200 milioni. L'aiuto va dai 76,44 euro per i nuclei familiari da 2 membri, a 102,83 euro per quelli fino a 4 persone, a 113,75 euro per i nuclei con più di 4 componenti. Ma l'obiettivo è rendere strutturali i sussidi.

Quanto all'approvvigionamento di gas nel difficile contesto internazionale, Pichetto ricorda che la linea del governo guarda ai rigassificatori come «opere strategiche ai fini della sicurezza energetica nazionale». E «strategici» sarebbero i due terminali di rigassificazione di Porto Empedocle e di Gioia Tauro, «già autorizzati ma non ancora realizzati». Ai terminali esistenti dovrà poi aggiungersi il rigassificatore al largo di Ravenna, «con una capacità di circa 5 miliardi di metri cubi l'anno».

Sulle crisi industriali, interviene il ministro delle Imprese Adolfo Urso a Montecitorio: «Nel 2019 al Senato i tavoli di crisi erano tra i 150 e i 200. Ad oggi risultano 37 tavoli di crisi e 22 in monitoraggio». Finora, rileva il ministro, il governo ha usato la cosiddetta golden power in 27 casi. È il meccanismo che consente all'esecutivo di intervenire nelle operazioni finanziarie che coinvolgano società che operano in ambiti ritenuti strategici e di interesse nazionale. Quanto alla Piaggio Aerospace, ci sono cinque offerte in corso di valutazione, ma, precisa Urso, «stanno arrivando ulteriori proposte da altri soggetti credibili e affidabili. Ritengo che sussistano i presupposti per la proroga dell'amministrazione straordinaria per un altro anno».

Anche Leonardo potrebbe giocare un ruolo importante su Piaggio Aerospace: «Ho sollecitato la governance a valutare questa

opportunità». Quanto alla crisi dell'azienda La Perla, Urso rassicura: «Abbiamo nuovi importanti strumenti per arrivare a un accordo risolutivo per garantire il rilancio del marchio italiano e salvaguardarne l'occupazione».

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