Bolsonaro arrestato e "ammutolito". Proteste in piazza e pressing degli Usa

L'opposizione urla alla repressione. Nel mirino iI giudice Moraes e i suoi metodi

Bolsonaro arrestato e "ammutolito". Proteste in piazza e pressing degli Usa
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L'ex presidente del Brasile, Jair Messias Bolsonaro, è agli arresti domiciliari dall'altro ieri per ordine del giudice della Corte Suprema verde-oro, Alexandre de Moraes. L'ex capo dello Stato non solo non potrà lasciare la sua abitazione a Brasilia, ma perfino le visite dei suoi figli Flávio, Carlos e Renan saranno soggette all'autorizzazione di Moraes che, dopo avere fatto sequestrare il cellulare di Bolsonaro dalla Polizia federale ha anche vietato l'uso dei telefoni di terzi che gli dovessero fare visita, lo scatto di fotografie e di qualsiasi registrazione, audio o video, durante gli incontri. L'unica eccezione riguarda la moglie Michelle Bolsonaro, che convive con l'ex presidente e che ieri ha postato su Instagram: "E i cieli annunceranno la sua giustizia, perché Dio stesso è il Giudice".

Da 48 ore, dunque, "il Mito", come lo chiamano i suoi supporter scesi in piazza ieri a Brasilia e in numerose città del Paese, è agli occhi dei media muto e "desaparecido" a causa dell'ordine durissimo e senza precedenti di Moraes che, come motivazioni del suo provvedimento draconiano ha scritto che "la Giustizia non è sciocca, né cieca. Non possiamo permettere che fatti gravi siano distorti da narrazioni strategiche costruite per manipolare l'opinione pubblica".

Immediata la reazione di Washington, che tramite un comunicato dell'Ufficio per gli Affari dell'Emisfero Occidentale del Dipartimento di Stato ha definito Moraes "un violatore dei diritti umani sanzionato dagli Stati Uniti", accusandolo di "usare le istituzioni per mettere a tacere l'opposizione e minacciare la democrazia" e aggiungendo: "Lasciatelo parlare!".

Carlos Bolsonaro, consigliere comunale a Rio de Janeiro e secondo figlio dell'ex presidente, è stato ricoverato d'urgenza dopo un malore che lo ha colto subito dopo avere appreso la notizia mentre il senatore Flávio Bolsonaro, primogenito, ha annunciato un "pacchetto della pace" che prevede l'amnistia per tutti gli imputati dell'8 gennaio 2023 (l'assalto ai palazzi del potere di Brasilia) e la richiesta formale di impeachment contro Moraes.

Intanto, un'inchiesta pubblicata dalla ong americana Civilization Works ha gettato nuove ombre sull'operato del giudice che avrebbe usato infiltrati in gruppi privati su WhatsApp e Telegram per raccogliere dati sensibili, violando la legge brasiliana. Secondo i documenti trapelati, l'ex assessore Eduardo Tagliaferro (rifugiatosi in Italia e pronto a denunciare Moraes) e altri funzionari del Tribunale Superiore Elettorale avrebbero condotto indagini parallele senza alcuna autorizzazione né della Procura generale né della Polizia federale.

Bolsonaro è il quarto ex presidente brasiliano a essere arrestato negli ultimi quarant'anni, dopo Lula, Michel Temer e Collor de Mello ma, a differenza dei precedenti, il suo arresto avviene in un contesto di crescente polarizzazione e denunce di repressione nei confronti dell'opposizione conservatrice.

Il centrodestra parlamentare ha annunciato misure di ostruzionismo sia alla Camera che al Senato. "Se è guerra che vogliono, la guerra avranno", ha dichiarato il deputato Sostenes Cavalcante del Partito Liberale, il Pl di Bolsonaro.

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