Bonomi: "Solo noi stiamo bloccando i licenziamenti"

Il presidente di Confindustria: "Anomalia planetaria". I sindacati: "Servono paracaduti"

Bonomi: "Solo noi stiamo bloccando i licenziamenti"

«Il blocco dei licenziamenti è una misura che stiamo adottando solo noi a livello planetario». Torna all'attacco il presidente di Confindustria Carlo Bonomi (in foto), sul fronte incrociato ancora aperto tra Palazzo Chigi, imprese e sindacati. Sullo sfondo gli strascichi dello scontro con il ministro Andrea Orlando che voleva mantenere la proroga dello stop ai licenziamenti per attutire il colpo di 600mila posti di lavoro a rischio. Il timore è di un nuovo blitz dopo quello scongiurato in fase di approvazione del decreto Sostegni bis. Gli occhi sono puntati su eventuali modifiche richieste dai sindacati che spingono per reintrodurre la proroga del blocco in sede di conversione del provvedimento. Preoccupazioni alimentate dall'apertura di Salvini a un confronto sul tema con gli alleati democratici: «Gli imprenditori li sento quotidianamente, chiedono di poter tornare a lavorare a parità di condizioni con una concorrenza spesso straniera. Se lo Stato aiuta i lavoratori prolungando le casse integrazione e mette finalmente regole al commercio online e fa pagare le tasse ad Amazon, Google e a tutte le altre multinazionali credo che la possibilità di evitare i licenziamenti ci sia». Per Enrico Letta «la nostra disponibilità a discutere di questi temi c'è».

Il leader degli industriali ricorda che «siamo col blocco da febbraio 2020, noi ci riconosciamo perfettamente nella mediazione fatta dal presidente Draghi, che è stata equilibrata, saggia». E «se si vuole creare polemica, non ci compete». Lo stesso Visco avverte che «dovremo essere preparati ai cambiamenti» quando il blocco finirà. Ma la soluzione non è congelarli per Bonomi: bisogna invece «programmare l'uscita, con degli interventi coordinati e coerenti perché non si può pensare a un futuro di sussidi e interventi pubblici». Anche perché, rincara il direttore generale di Confindustria Francesca Mariotti, «negli altri paesi europei che non hanno adottato il blocco notiamo che non vi è un aumento di licenziamenti».

L'associazione degli industriali chiede invece interventi sugli ammortizzatori sociali. Con «l'intervento dello Stato che non deve sostituire quello delle aziende, ma serve un'alleanza tra pubblico a privato per avere tassi di crescita duraturi e rispondere alle disuguaglianze del Paese».

Per i sindacati la partita non è chiusa e pressano il governo per prorogare il blocco: il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ritiene «drammatico» determinare «una sorta di scalone nello sblocco dei licenziamenti», e chiede più tempo «per fare le riforme che ci accompagnino verso la ripresa, senza che vi siano ricadute sociali ingestibili».

La Cgil punta a reintrodurre la misura con emendamenti al Sostegni bis «e allinearla alla scadenza del 31 ottobre che è già prevista per alcuni settori». Ora tocca al Parlamento.

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