Guerra in Ucraina

Il boomerang per famiglie e imprese

Chissà se la psicoanalisi può raccontare l'economia, e chissà se la metafora dell'economia con un individuo regge, ma è certo che ogni persona farebbe fatica a metabolizzare una sequenza infinita di traumi

Il boomerang per famiglie e imprese

Chissà se la psicoanalisi può raccontare l'economia, e chissà se la metafora dell'economia con un individuo regge, ma è certo che ogni persona farebbe fatica a metabolizzare una sequenza infinita di traumi. Il Covid, il lockdown, ogni ondata che sembrava l'ultima ed era sempre l'inizio di un'altra.

Ora che la pandemia allenta i morsi e la bella stagione bussa alle porte, arriva la guerra. Non quella virtuale contro i virus, ma quella degli uomini contro gli uomini. E arrivano le sanzioni, arma asimmetrica che l'Occidente diviso, stanco e parolaio contrappone ai blindati di Putin, arma che come un boomerang torna indietro e tramortisce chi l'ha lanciata. Focus, ad esempio, sul costo del gas e del petrolio. Ricordate il mugnaio del '500, era il modello narrativo della nouvelle histoire, la parte per il tutto. Applichiamo lo stesso metodo al ceramaio italiano dei giorni nostri. Per fare un bel piatto da esportarlo nel mondo gli servirà molta energia, un quarto della filiera. Già c'era il caro bollette ma ora i costi schizzano verso un più 50 per cento. Siccome non li può recuperare tutti a valle sul prodotto, diminuisce la produzione e licenzia, da 9 dipendenti passa a 3. È una piccola e media impresa, come tante, la maggior parte in Italia. Moltiplicate questo fattore 6 convenzionale per migliaia e migliaia di Pmi e otterrete un quadro di disoccupazione inquietante. Poi siccome il ceramaio mangia, magari non sempre sushi e proteine pregiate, ma spesso pane e pasta, deve fare i conti con rincari che vanno verso il 50 per cento. Adesso la polemica della Coldiretti sui terreni abbandonati e l'importazione, speculativa, di materie prime agricole conta meno del dato di realtà: Russia e Ucraina danno un terzo del grano di cui ha bisogno il mondo. In sintesi, meno export, meno affari, import più caro, prezzi alle stelle, inflazione. Molte forze politiche, Lega in testa, sono pronte a chiedere al governo un consistente scostamento di bilancio. Molti più miliardi di quelli stanziati finora per venire incontro a famiglie e aziende, ora, subito, poi per le politiche energetiche e la transizione ecologica si vedrà. È una cifra che di fatto coincide con la rata europea di quest'anno.

E le riforme, le infrastrutture, materiali e digitali? È il Recovery Gas signori, altro che Recovery Fund e la resilienza del famoso piano la capiamo finalmente bene quando vediamo gli ucraini orgogliosamente in piedi davanti ai carri armati russi.

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