Borchie e anfibi sotto al tutù La ballerina rock di Valentino

Solo per pochi intimi (e a sorpresa) la sfilata della collezione di Saint Laurent

diParigi La danza come linguaggio nascosto dell'anima, l'happening come fusione di tutte le arti, dei sensi e dei molteplici segni della contemporaneità. A questa idea grandiosa che ha ossessionato e illuminato la cultura del ventesimo secolo, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli dedicano l'ennesima collezione Valentino per cui val la pena di applaudire fino a spellarsi le mani. Le modelle sfilano sulla perfetta ricostruzione del parquet di una scuola di danza consumato da ore e ore di «pliès, développés, grand fuettes, prima, seconda, terza posizione»: gli esercizi che fanno sanguinare i piedi a chi vuole volare sulle ali della musica. Quest'ultima viene eseguita dal vivo da una ieratica pianista che suona brani di John Cage e Philip Glass: il compositore che mise in musica il silenzio e l'inventore del minimalismo musicale. Da qui in poi tutte le citazioni sono affidate ai capi: una moda che ti parla di Merce Cunningham e di Balanchine (gli inventori della danza contemporanea) ma anche dei Ballets Russes di Leon Baskt e del mitico impresario Djagilev sistematicamente aiutato da Coco Chanel. C'è un deciso omaggio a Karole Armitage, la cosiddetta ballerina punk, amica e musa di Jean Paul Gaultier negli anni Ottanta. Tutto comunque ritorna a quell'idea del corpo come indumento sacro che ha illuminato la vita di Martha Graham, la più rivoluzionaria delle danzatrici. Sotto a tutti i vestiti compare quindi il cosiddetto «accademico» ovvero la tuta nera o color carne che è la seconda pelle dei ballerini. Su questa base nelle prime uscite compaiono stupende gonne a pieghe piatte oppure a tutù, grossi pullover in cashmere e meravigliosi pastrani di gusto militare in una sinfonia cromatica tra nero e blu. Ai piedi gli anfibi che le ragazze portano dal mattino alla sera anche e soprattutto se vanno a scuola di danza. Una serie d'incantevoli rivisitazioni del tutù borchiato di Karole Armitage scandisce l'uscita della pelliccia di visone intarsiato e degli abiti ricamati come le scenografie di Leon Baskt. Il resto è eleganza allo stato puro. C'è una tunica di velluto liquido giallo oro di commovente semplicità, lunghi abiti in jersey nude austeri e sensuali allo stesso tempo, un incredibile modello a frange di cristallo che danzano come il grande Nijinski. Ad applaudire questo spettacolo di moda e cultura contemporanea c'è in incognito Barbara Berlusconi. Piccioli e Chiuri detti «I Valentini» dal loro stesso maestro portano la collezione Valentino del prossimo inverno nel territorio della cosiddetta sinestesia, un'emozione sensoriale così forte e completa da aprire le porte della percezione. Parigi è sotto shock per la decisione peregrina di Hedi Slimane di presentare la collezione Saint Laurent a 100 persone in tutto quando gli accreditati alla fashion week sono 3500. Così facendo è come se i sensi diventassero solo la vista sullo schermo piatto di un tablet o di uno smartphone (bellissima frase di Maria Grazia Chiuri)una stortura da cui bisogna fuggire. Bisogna infatti toccare le strepitose pellicce create da Yves Salomon con peli poveri come montone e lapin intarsiati nel lussuoso disegno tigre (prezzo al pubblico 2500 euro), ma anche nell'incredibile ricchezza della lince naturale che per una giacca-mantella costa la bellezza di 160 mila euro. Da provare le scarpe di Aquazzurra, marchio creato da Edgardo Osorio, un visionario di origini colombiane che fa un viaggio a San Pietroburgo e costruisce una collezione di scarpe e stivali ispirati dai pavimenti dell'Heremitage, dalle divise degli ussari e dai fazzoletti ricamati delle babuske.

Pazzesche anche le borse di Giancarlo Petriglia, l'arma segreta di molti marchi che, finalmente a suo nome, crea capolavori come la borsa The Queen ricamata a mano con frange di piume e pon pon di visone. Prezzo al pubblico 10 mila euro ma si tratta di un capolavoro con finto rossetto al posto finto rossetto al posto della chiusura.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica