Coronavirus

Borse al test del lunedì nero, le richieste delle imprese

Oggi Piazza Affari aperta, con il Nord Italia blindato Aziende e sindacati temono la paralisi della logistica

Borse al test del lunedì nero, le richieste delle imprese

L'idea è nata dalla politica. Troppo profondo l'impatto della crisi sanitaria, inaspettato e devastante il decreto che ha allargato la zona rossa a quasi tutta la parte più produttiva del Paese. Il rischio che i mercati traducano la cura, per l'ammissione del male. E che le imprese che trainano l'economia nazionale non siano messe in condizioni di lavorare.

Per quanto riguarda i mercati finanziari ieri è spuntata l'idea della chiusura della Borsa. L'interlocutore è diventato la Consob, l'Autorità che vigila sulle società quotate in Borsa, tirata in ballo da partiti di maggioranza e opposizione. Consob per tutta la giornata dnon ha risposto ufficialmente, ma fonti vicine all'Authority presieduta da Paolo Savona hanno ripetuto una formula che era stata già utilizzata pochi giorni fa, quando era stata ipotizzata una chiusura degli spazi di Piazza Affari per contenere il coronavirus. La Vigilanza proseguirà come di consueto. Come dire, non ci sarà un'interruzione delle contrattazioni. Possibile, invece, che ci siano le sospensioni in caso di eccessi di ribasso, peraltro probabili. Peraltro, osservavano ieri fonti vicine a Consob, nemmeno ai tempi della Lehman è stata chiusa la Borsa. «Vero, ma ora la situazione è diversa e forse più grave. Poi proprio da Lehman abbiamo imparato che è meglio prevenire che curare», ha commentato il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, precisando che una decisione del genere spetta comunque alla Consob e non al governo.

L'intenzione di Borsa Italiana è quella di andare avanti e di aprire regolarmente alla contrattazioni oggi, ha detto l'ad di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi in un'intervista all'agenzia Bloomberg.

D'altra parte, osservava ieri un analista, la Borsa cinese non è mai stata chiusa in queste settimane e i mercati hanno già recuperato quanto perso nei giorni scorsi.

Più rischiosi (per i conti pubblici) gli eventuali sviluppi dello spread, che già la settimana scorsa ha chiuso a 180. Altro segnale negativo, arrivato ieri, è la perdita del 6,5% registrata dal mercato azionario dell'Arabia Saudita. In questo caso la molla non è stata il contagio globale, ma il mancato accordo tra Opec e Russia sul taglio alla produzione del petrolio. Male anche i mercati azionari di Dubai (-8,5%) e quelli di Kuwait e Abu Dhabi, entrambi con cali superiori al 7%.

A rendere ancora meno sereno il clima, le incertezze sull'economia reale delle regioni «chiuse» dal decreto del governo sul coronavirus. Lombardia e Veneto sono le più colpite e rappresentano da sole un terzo del Pil nazionale.

Ieri sindacati e imprese hanno chiesto chiarezza su alcuni aspetti del decreto. Confapi ha chiesto «indicazioni chiare su cosa succede adesso per il trasporto delle merci, su come organizzare l'apertura degli impianti produttivi e sugli spostamenti delle persone, in particolare di chi si muove all'interno delle nuove zone rosse per lavoro», ha spiegato il presidente Maurizio Casasco.

Anche Confindustria ha domandato chiarezza sulla mobilità. Lo ha fatto direttamente il presidente Vincenzo Boccia, per il quale «bisogna a tutti i costi evitare che in Italia e all'estero si dia l'impressione sbagliata di una chiusura delle attività economiche che non c'è e non ci può essere».

Sulla stessa lunghezza d'onda il leader della Fim Cisl Marco Bentivogli. In serata le rassicurazioni del governo sulla circolazioni delle merci un cauto consenso da Confindustria.

E Spunta un fronte fiscale: i commercialisti chiedono di estendere la sospensione dei termini applicate alle zone rosse a tutta l'Italia.

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