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Borsette e coltellini. Le bande di ragazze sono il nuovo volto della Mala milanese

Spesso fuggono di casa, sono ben note alle comunità di recupero. La galera non le spaventa. I soldi diventano l'unico miraggio. E poi ci sono la droga e l'alcol

Borsette e coltellini. Le bande di ragazze sono il nuovo volto della Mala milanese

Per strada camminano tutte insieme e non si staccano mai dal branco tra i Navigli, Porta Genova, il Corvetto, il Giambellino e Rozzano. Una vicina all'altra, giubbotti bordati di pelliccia sintetica e tute in acetato, unghie affilate e dipinte, zainetti e borsette sgualciti dentro i quali non di rado oltre all'immancabile cellulare custodiscono forbici, coltellini e bottiglie di alcolici, ai piedi anfibi e sneaker con rialzo di rigore, sulla faccia una smorfia di sfida. Magroline e minute, tra i 13 e i 20 anni, ispirano protezione fino a quando non le si guarda per più di un attimo e aprono bocca, proferendo una sfilza di improperi da far tremare i muri. Allora le temono anche i poliziotti che, frenati dallo scrupolo di poter causare loro del male, non di rado preferiscono incassare calci e pugni piuttosto che sfiorarle anche solo con un dito. Proprio com'è accaduto a un agente di recente finito in ospedale con un brutto trauma cranico che gli ha causato temporanee perdite di memoria. E tutto per essere stato delicato con queste ragazzine, per aver avuto lo "scrupolo" di avvicinarle senza usare la forza, timoroso di poter fare loro del male solo per il fatto di essere un uomo.

Dimenticate le canzoni della "mala" che nei primi anni '60 raccontavano storie ladri, carcerati e poliziotti, rese celebri da Ornella Vanoni su musiche e testi di Giorgio Strehler e Dario Fo. Le signorine che stanno ridisegnando la mala milanese sono ragazzine italiane di prima o seconda generazione, agiscono in gruppi tutti al femminile o misti, quindi anche insieme ai maschi, formando bande che terrorizzano i quartieri e la movida al ritmo di "Rockstar" di Post Malone e la musica di 21 Savage, senza disdegnare melodie molto più caserecce come le canzoni di Marracash, Fabri Fibra e naturalmente l'idolo dei cattivissimi nostrani, Baby Gang, il rapper che, insieme a Simba La Rue e Baby Touché, ha fatto della sua vita reale e sul palco una sceneggiatura inquietante ma di certo redditizia.

A vederle tutte insieme da lontano che avanzano sembrano le cattive di Star Trek, ma c'è davvero poco da ridere: gli addetti ai lavori - ristoratori e discotecari - non esitano a dichiarare che corso Como, un tempo strada à la page e vippettara, è frequentata ormai "solo da questi giovani balordi" mentre sui Navigli proprietari di locali reduci da investimenti da milioni di euro lamentano bancarotta e disperazione dopo uno dei raid di questo nuovo "girl power" da codice penale. Al Corvetto c'è il titolare di un noto locale che ha dichiarato bandiera banca dopo aver "osato" fare selezione all'ingresso per non farle entrare; loro lo aspettano alla chiusura, fino a tarda, notte, e regolarmente lo assalgono con fitte sassaiole e sfilze d'insulti. Lui non molla, ma è già finito in ospedale tre volte sostenendo che gli "va bene così e non fate il mio nome".

Sulla carta alle elementari e all'inizio delle scuole medie queste ragazzine non erano male. Poi Tik Tok, Pinterest, Instagram e le clip degli idoli trapper alzano di molto aspettative non realistiche, i soldi diventano l'unico miraggio (ce li hanno chiesti persino per farsi intervistare), ma poiché non bastano mai nella vita di queste piccole donne molto presto fa il suo ingresso l'alcol che sul momento "coccola" e alla lunga distrugge e naturalmente la droga. Del resto a casa loro non tira esattamente un'aria da mulino bianco, c'è molto da dimenticare al punto che queste ragazze amano andarsene di frequente, finendo poi, una volta rintracciate, per fare la spola con le comunità di recupero di cui sono ben note ospiti: una settimana fa tra le 4 giovanissime fermate in zona Navigli dagli investigatori del commissariato di Porta Ticinese c'era una 16enne che detiene una sorta di record in questo senso, visto che è sparita e tornata da casa già sette volte da quando ha compiuto 13 anni. Spesso hanno entrambi i genitori pregiudicati. E il dileggio per l'autorità costituita l'hanno respirato in famiglia, sprezzanti anche del valore della risposta sanzionatoria, come se il carcere per loro non fosse poi tutto 'sto dramma. Difficile quindi che in seguito, crescendo, non subiscano il fascino di certi modelli che di buono e giusto non hanno proprio nulla, finendo per amarli e/o copiarli. Quello del coetaneo balordo ad esempio, il giovanissimo leader di qualche banda da due soldi, magari semplicemente il primo del gruppo che ai giardinetti si è messo a fumare, quello che ha sfidato il buttafuori davanti al locale mostrandogli l'ormai immancabile coltello a serramanico adesso che una lama non la si nega a nessuno, oppure quello che ha messo a segno una piccola rapina mostrando la collanina strappata in un video postato, ça va sans dire, sui social, in cui non esita a vantarsi dell'epica impresa.

"Anche nei gruppi misti, nelle bande composte da ragazzi e ragazze, la componente femminile ha un forte impatto quando si scatenano risse o aggressioni in strada magari per qualche rapina - ci spiegano gli investigatori milanesi - I bangladini nei loro minimarket continuano a vendere alcol ai minorenni, in più ci si mettono i locali che non hanno mai smesso di farlo purtroppo" commentano amareggiati gli investigatori.

Il loro "mito", il "punto d'arrivo", però, di solito è una ragazza come loro, magari proprio del medesimo gruppo. Non più bella, non più ricca, solo "una tipa del ghetto", "una che spacca", che ce l'ha fatta insomma magari proprio perché è già passata dal Minorile e ne è uscita più "messa a posto" di prima.

E naturalmente pronta a ritornarci perché, le forze dell'ordine non fanno che ripeterlo, "queste giovani sanno che la risposta sanzionatoria è pari a zero. E la gente intorno a loro - anziché redarguirle, tentare di bloccarle o semplicemente lasciarci fare il nostro lavoro - quando le nota menar le mani contro di noi, non esita a riprenderle con il telefonino".

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