
Che ci fosse qualcosa che non andava i partecipanti alla festa di Santa Rosa, a Viterbo, se ne sono accorti perché il tradizionale trasporto della macchina della santa illuminata, che di solito avviene al buio, mercoledì sera è avvenuto con tutte le luci accese. Per il resto i viterbesi, che hanno accolto tra i fischi la decisione, hanno saputo soltanto al termine delle celebrazioni, che si sono svolte regolarmente, che poco prima la Digos aveva arrestato due cittadini turchi armati in un B&B che si affaccia sul percorso della processione, forse sventando un attentato o un blitz armato tra bande di connazionali in un territorio dove la mafia turca è una realtà. In serata gli agenti hanno fermato poi altre cinque persone, individuate in un B&B a Montefiascone.
Di certo durante i preparativi della festa che ogni anno attira nella città dei papi decine di migliaia di turisti è scattata un'operazione che ha alzato al massimo il livello di allerta, con i Nocs e i cani antibomba sguinzagliati tra la gente e gli agenti della Digos in azione per bloccare i due stranieri grazie alla segnalazione dell'affittacamere insospettito dai loro movimenti e dal fatto che fossero arrivati senza bagagli, pur dovendo restare per una settimana. L'allarme è stato ancora più sentito per la presenza a Viterbo del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che per sicurezza è stato portato in una caserma, mentre veniva blindato il corteo e bloccato l'arrivo dell'ambasciatore israeliano. La vicepresidente del parlamento europeo Antonella Sberna e il deputato Mauro Rotelli sono stati invitati a seguire la processione dalle finestre del Comune.
I due stranieri avevano pistole e mitra pronti a sparare. Sembra siano legati alla rete criminale del boss turco Boris Boyun, oggi in carcere dopo essere stato arrestato nel maggio del 2024 nella vicina Bagnaia. Interrogati subito dopo il fermo dal pm della Procura di Viterbo Massimiliano Siddi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Potrebbero essere collegati a un boss turco arrestato lo scorso 26 agosto a Viterbo perché sospettato di essere al vertice di una banda dedita al riciclaggio e ad altri reati di matrice violenta. L'uomo, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale, si nascondeva in una stanza in affitto del capoluogo. È possibile che i due cittadini turchi avessero intenzione di farlo evadere. Ora sono in carcere e Viterbo con l'accusa di traffico di armi e gli investigatori stanno lavorando per escludere la pista terroristica, nonostante al momento non sembri trovare conferma tra chi indaga.
Insomma, momenti di paura e tensione, che nella concitazione del momento hanno comportato scelte difficili per le forze dell'ordine e per le autorità locali. Alla fine si è scelto di procedere regolarmente al trasporto, nonostante i malumori della gente per le luci accese. Soltanto verso le 22,30 - quando è stato chiarito il quadro della situazione ed è rientrato il rischio attentati - si sono potute spegnere le luci intorno alla macchina di Santa Rosa, come vuole la tradizione. "Sono felice che tutto si sia concluso per il meglio e soddisfatta del fatto che la decisione di confermare il trasporto con delle misure di sicurezza rafforzate si sia rivelata quella giusta", ha commentato la sindaca di Viterbo, Chiara Frontini. Il ministro Tajani ha lodato la capacità di prevenzione della nostra intelligence: "Era un rischio grave, non sappiamo a cosa puntassero.
Le persone arrestate erano armate fino ai denti. Con grande capacità il prefetto, il sindaco e il ministro Piantedosi hanno affrontato questa situazione senza panico". Per Piantedosi è stata "l'ennesima prova di efficienza".