Cronache

Botte, scippi e rapine: la banda che terrorizzava gli studenti e i pendolari

Sei arresti: i giovani agivano sulla linea tra Saronno e Lodi e sono accusati di 17 colpi

Botte, scippi e rapine: la banda che terrorizzava gli studenti e i pendolari

Milano. Prima le prede facili, i loro coetanei. Magari più «regolari», più dimessi, timidi, senz'altro meno spavaldi e reattivi. Comunque sempre ragazzi. E poi pendolari adulti, viaggiatori solitari e obbligati (per ragioni di lavoro) a bordo di bus e treni suburbani.

Questo il profilo «tipo» delle vittime nel mirino dei sei rapinatori dai 20 ai 26 anni - tre italiani e tre stranieri, cinque lodigiani e un milanese, tutti incensurati ma anche tutti disoccupati e con troppo tempo libero a disposizione - arrestati dai carabinieri della compagnia di San Donato Milanese insieme agli investigatori della squadra mobile di Lodi.

Da giugno scorso a dicembre hanno messo a segno 17 colpi (quelli denunciati) tra aggressioni e scippi, furti ed estorsioni, lungo la linea ferroviaria suburbana S1 Lodi-Saronno e sugli autobus che attraversano la Statale Paullese, hinterland sud di Milano. Una cifra che potrebbe addirittura raddoppiare o anche di più se tutte le vittime, anziché farsi bloccare dalla paura di una ritorsione, si decidessero a denunciare. Senza sottostare a puerili minacce prive di un qualunque fondamento oggettivo del tipo: «È meglio che te ne stai zitto, sappiamo chi sei e dove abiti».

Punto di ritrovo della banda la stazione ferroviaria di Lodi. Dove tutto è cominciato piano piano, trasformandosi poi in una vera e propria escalation dove le ondate di adrenalina hanno avuto un ruolo determinante per spingere gli autori dei colpi a darci dentro. «Siamo invincibili» grida un ragazzo mentre sferra calci a uno studentello impaurito.

I primi a intercettare tre di questi giovani rapinatori sono stati i carabinieri di Paullo, a cui erano stati segnalati rapine e furti a bordo dei bus lungo la Statale. Una volta denunciati i ragazzi hanno capito che dovevano cambiare mezzi e, soprattutto, cambiare partner, allargando il loro «giro d'affari» sui treni e alleandosi con complici altrettanti spietati per fare numero e incutere terrore.

Così hanno cominciato ad avere un obiettivo fisso, il treno della Suburbana che collega Lodi a Saronno delle 18.23, preso d'assalto di nuovo dal pendolarismo la scorsa primavera al termine della prima ondata di lockdown dello scorso anno.

E se i coetanei venivano circondati, spintonati, presi a calci e schiaffi per spingerli a consegnare telefonini, tablet e denaro contante, trattamento diverso era riservato agli adulti, di solito venivano avvicinati dai ragazzi che si sedevano nei posti liberi, quindi li scippavano della borsa o del cellulare, o li derubavano del portafoglio.

I fotogrammi dei video delle telecamere delle stazioni del Lodigiano e della linea suburbana a sud di Milano sono stati presi in esame dai militari dell'Arma e dalla polizia. Che a un certo punto hanno compreso che quei colpi rapidissimi erano opera della medesima banda. Così le forze dell'ordine hanno portato avanti l'inchiesta insieme.

Chiudendo il cerchio ieri mattina con le misure di custodia cautelare a Lodi, Sant'Angelo Lodigiano e in provincia di Torino.

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