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La Pasqua del rigore: cinema e teatri aperti "con distanziamento". Parrucchieri chiusi nelle zone rosse. Studenti in aula al 50%.

Bozza del Dpcm in vigore fino al 6 aprile: sì agli spettacoli dal 27 marzo "ma a precise condizioni" e mostre nei weekend soltanto su prenotazione. Spostamenti vietati tra Regioni. Stop allo sci.

La Pasqua del rigore: cinema e teatri aperti "con distanziamento". Parrucchieri chiusi nelle zone rosse. Studenti in aula al 50%.

Potranno ospitare al massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all'aperto, ma i cinema e i teatri riapriranno. Il 27 marzo. Ok ai musei ma con prenotazioni on line. Tuttavia avranno il permesso di riprendere l'attività solo nelle zone gialle. Ed è impossibile, da qui alle prossime quattro settimane, capire quali saranno queste zone. In ogni caso il Cts si è dato appuntamento per la metà del mese per fare il punto sulla situazione e confermare (o meno) la data della ripresa degli spettacoli, fissata dal ministero dei Beni culturali in concomitanza con la giornata mondiale del teatro.

La notizia, seppur positiva, inserita nel primo dpcm Draghi rischia di diventare poco realizzabile e stride con l'ipotesi, sempre più vicina, di chiudere le scuole. Ieri il governo ha avvallato la richiesta caldeggiata da alcuni presidenti di regione (Puglia, Veneto e Friuli) di interpellare il Cts per un parere tecnico. Poichè la nuova variante inglese sta facendo impennare i contagi tra i giovanissimi, si vuole capire con esattezza qualche impatto può avere la chiusura degli istituti sulla curva epidemiologica prima di prendere decisioni pesanti sul ritorno alla didattica a distanza. Qualche città come Bologna ha deciso in autonomia di tornare alla Dad per tutti da lunedì primo marzo, troppo pericoloso lasciare gli studenti in presenza nelle aule. Per ora nel dpcm è deciso che le scuole superiori saranno in presenza almeno al 50%. In base alle decisioni del Cts dei prossimi giorni si vedrà se e dove chiudere gli istituti.

«Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso - spiega il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza - Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici. «Il tasso di incidenza sta crescendo in età scolastica. Abbiamo una diminuzione dell'età media dei casi: ciò può essere un primo effetto delle vaccinazioni sugli anziani. Però cominciamo a vedere anche focolai nelle scuole e ciò potrebbe essere conseguenza delle varianti che infettano di più i bambini ma senza forme gravi».

Il nuovo dpcm sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, ma non è detto. La bozza del decreto è stata consegnata ieri sera alle regioni al termine della cabina di regia a palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi e i rappresentanti della forze politiche di maggioranza Roberto Speranza, Maria Stella Gelmini, Stefano Patuanelli, Giancarlo Giorgetti, Dario Franceschini e Elena Bonetti.

L'intenzione è coinvolgere i governatori a priori in ogni passaggio verso scelte che rischiano di essere impopolari ma che tentano il tutto e per tutto per salvare la Pasqua e stoppare sul nascere quella che ormai i virologi non stentano a definire la terza ondata della pandemia. L'obbiettivo è condividere il più possibile la linea da adottare durante le prossime settimane di sacrifici e dare a tutti una settimana di tempo per «masticare» le nuove restrizioni e organizzarsi.

In base alla nuova linea Draghi, non saranno solo rivisti, in un apposito tavolo tecnico, i 21 parametri per decretare il colore delle zone, ma cambierà anche il metodo. Niente decisioni prese dopo i bollettini Iss del venerdì e annunciate in fretta e furia con dirette su Facebook per entrare in vigore di domenica, ma annunci dati con ampio anticipo e già studiati a tavolino e condivisi con gli enti locali.

Gli allentamenti saranno minimi: rimane il coprifuoco, bar e ristoranti devono chiudere entro le 18, continua l'obbligo di mascherina all'aperto e al chiuso, il distanziamento. Resta fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni, anche se sono in fascia gialla.

Restano chiuse palestre e piscine. Niente ripresa nemmeno per gli impianti sciistici, chiusi fino al 6 aprile: come a dire che se ne riparla l'anno prossimo. Stop a sale scommesse e all'attività di parrucchieri ed estetisti in zona rossa. Il Governo sta anche studiando il provvedimento per i ristori. Non si prevede al momento il varo immediato delle nuove norme ma nella cabina di regia governativa è coinvolta anche una rappresentanza del mondo economico. Ovviamente la priorità di questi giorni è stoppare sul nascere la terza ondata.

Ma subito dopo si inizierà a parlare di finanziamenti, compresi gli aiuti per lo spettacolo chiesti a gran voce dal settore in vista della (possibile) riapertura di fine marzo.

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