Per la serie, non ci facciamo mancare mai niente, ecco servito il contenzioso lardellato tra Littizzetto Luciana e Briatore Flavio, sfida titanica tra due piemontesi di razza. Al dunque: l'attrice comica deride la chirurgia plastica cui l'imprenditore cuneese si è, o sarebbe, sottoposto, trasformando alquanto il volto e il dire «Si è califanizzato, è un incrocio tra Califano, Della Valle e Sting dopo dieci caipirinha». In attesa delle reazioni stizzite del marchigiano, finto inglese, e dell'inglese finto, italiano, il Briatore, mezzo yankee e mezzo english, replica scocciato e non potendo mandare fuori la rivale, come nel suo talent doc, mette in circuito, sul proprio profilo instagram, una immagine antica della signora torinese, dal quale fotogramma risulta una Littizzetto diversa assai da quella contemporanea: «Mi ha preso di mira a Che tempo che fa, ha fatto il tagliando, è incredibile, ha tirato in ballo anche mia moglie. Da che pulpito». L'inquilina del pulpito ha immediatamente risposto, smentendo l'accusa: «Ma quella non sono io. Pensavo che Briatore fosse un uomo capace di ridere su un pezzo di satira. Ma il mio dubbio resta. Forse dopo l'intervento non ride più per paura che gli saltino i punti e gli cada la faccia». Roba da gentiluomini e gentildonne, da satiri della Dora Baltea o Sangone, a scelta.Di solito, in vicende del genere, si dovrebbe dare un taglio ma è proprio questo l'argomento in questione, chi si è tagliato, ritagliato, toccato, ritoccato maggiormente? I due figuri sprizzano di simpatia naturale, simile a quella di un pezzo di vetro in gola, roba che se te li trovassi vicini di ombrellone dovresti rifare in fretta la valigia e traslocare in montagna o al lago. Ma è lo spettacolo, è il continente o cortile dei famosi, è il gusto di chi vorrebbe essere presente e protagonista anche al funerale, il proprio, da morto, nella bara, per poter alzarsi e ringraziare gli astanti, tra gli applausi, prima della pubblicità. La Littizzetto prosegue nella sua marcia di raffinato livello palabratico, la pronuncia piemontese conforta la sua balenghite acuta, una così a Torino viene definita ciospa, crasi che Lei, insegnante di Lettere, anche piemontesi, saprebbe decodificare. Da sempre si è portata avanti nel lavoro definendosi una cessa ma, ogni tanto, cerca di uscire dalla toilette e figheggia, nel trucco e parrucco, venendo smascherata tuttavia, in minuti due, dalla dizione e dalla postura elegante, di gambe e di braccia. Le garba sparlare di chiunque, magari anche di Cristo ma raramente di un ospite illustre e intoccabile dei suoi show; tra un Fazio e un Gramellini se la spassa ma se capita un De Benedetti, ingegnere, dico così a caso, guarda la combinazione, allora la signora si ricompone, si defila, guarda Che tempo che fa e mette al riparo l'ospite e se stessa. A volte si acconcia da attrice e legge frasi e poesie e lettere, dal e con tono struggente ma sempre condite dall'accento di cui sopra, per cui il poeta, o chi per esso, finisce spoetizzato. Il Briatore segue a ruota, in senso buono, e va fuori giri. Il suo ultimo volto, rivisto e corretto, non so se per bisturi o diete alimentari, ha spiazzato gli amici più stretti, i conoscenti più assidui, parenti e affini, perché l'incarnato e fortemente cambiato, direi quasi da ibernato, il movimento delle labbra innaturale, il totale, insomma, presenta un secondo uomo, meno imponente e più dimesso, almeno nelle immagini fornite. Dunque la Littizzetto ha ragione? Dunque il Briatore non se la deve prendere ma non ha torto? Ma questo che c'entra? C'entra perché alla Littizzetto certi tipi non vanno, soprattutto se abitano nella tribù che sta nell'accampamento opposto al suo, Lei vive in una riserva indiana, gli altri sono tutti dei piciu, mutuando il linguaggio che lei maggiormente frequenta e per il quale ha raggiunto la popolarità di cui gode, assieme al rotondo salario Rai.
Briatore fa l'offeso, abituato alla pole position, non gradisce di vedere il muso, se poi è della Littizzetto, peggio, davanti al suo. Non escludo che Fazio Fabio approfitti del momento e inviti alla pax televisiva i contendenti. Una stretta di mano, molto cauta, e sarà fiction. Dunque finta pure quella.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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