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Brunetta disegna la Pa del futuro: "Investire per crescere"

Il ministro della Pubblica amministrazione annuncia la mini-riforma: "Carriere più fluide per intercettare il merito"

Brunetta disegna la Pa del futuro: "Investire per crescere"

Formazione continua dei dipendenti pubblici, spazio agli sviluppi di carriera orizzontali, modalità di reclutamento capaci di intercettare il merito e retribuzioni in aumento. Questi i cardini intorno ai quali ruoterà la mini-riforma del pubblico impiego allo studio del ministro Renato Brunetta. Il titolare della Pubblica amministrazione nel governo guidato da Mario Draghi ha raccontato in una dettagliata intervista a “Il Messaggero” cosa intende fare per migliorare la performance delle amministrazioni statali, degli Enti locali e dei singoli uffici. Sullo sfondo anche lo sviluppo di campagne di reclutamento che siano capaci di mettere a terra una vera concorrenza con il comparto privato: realtà che oggi riesce a garantire percorsi di carriera più celeri anche perché svincolati dal rispetto di una normativa spesso farraginosa.

La direttrice da avere a mente per perseguire uno sviluppo effettivo sarà la maggiore e rinnovata attenzione per il capitale umano. I funzionari pubblici e i dirigenti potrebbero avere la possibilità di spostarsi più facilmente tra un ente e l’altro: facoltà che impedirà alla motivazione personale di spegnersi dietro la limitazione di un ruolo lontano dalle proprie competenze o aspirazioni. Brunetta ha spiegato che un sito internet elencherà le opportunità presenti nelle varie amministrazioni: “Il portale inPA rende molto più facile il matching tra domanda e offerta nella Pa, grazie a una mappa digitale e continuamente aggiornata delle opportunità nelle singole amministrazioni italiane, e che garantisce una modalità più efficiente per le candidature. Io sono ottimista, in cinque anni faremo un cambio del sangue della Pa”. L’esponente di Forza Italia sottolinea l’importanza e la diretta connessione tra qualità della funzione pubblica e crescita dell’intero tessuto economico: “La Pa viene vista per quello che è: un formidabile fattore di competitività del Paese. Avere a disposizione servizi pubblici più produttivi, moderni e semplici significa migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle imprese. Questo cambia la percezione del passato della Pa come settore rifugio”. La maggiore produttività giustificherà quindi le retribuzioni più elevate: aumenti che si annunciano più numerosi e flessibili rispetto al passato. Storicamente, l'incapacità di agire sulla leva delle spettenze e delle retribuzioni legate al risultato ha rappresentato uno dei più grandi ostacoli per il pieno sviluppo delle professionalità già inquadrate nei Ministeri e negli uffici territoriali presenti in tutto il Paese.

Il ministro Brunetta ha evidenziato che la pubblicazione del rinnovo del contratto per il comparto delle funzioni centrali dello Stato costituirà la base sulla quale costruire il nuovo approccio che si intende dare allo sviluppo delle risorse umane oggi inquadrate nell’amministrazione: “Sarà un documento che farà da apripista per tutti gli altri comparti. Il confronto è in pieno svolgimento”. Declinare la nuova visione non sarà semplice. Non si potranno ridisegnare i ruoli della pubblica amministrazione e il loro ordinamento senza il confronto con le organizzazioni dei lavoratori.

Fase di dialogo in cui potrebbero emergere approcci eccessivamente conservativi: soprattutto quando dovranno essere definiti gli elementi quantitativi e qualitativi delle performance del singolo dipendente.

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