Sono stati centrati. Come bersagli. Quattro poliziotti feriti (di cui uno grave, colpito alla testa) è il primo bilancio dell'operazione di polizia che ieri pomeriggio ha sconvolto Bruxelles nella sua periferia sud-occidentale. Siamo nel quartiere Forest, uno dei 19 municipi che circondano la capitale belga. Quarantamila abitanti e nessun collegamento diretto col ricercato numero uno per gli attentati di Parigi Salah Abdeslam.
Poliziotti belgi e francesi, in azione congiunta, avevano individuato un appartamento mimetizzato ai piani alti di un comprensorio residenziale. Non un blitz. Doveva essere una perquisizione nell'ambito dell'inchiesta per le stragi di Parigi che vede già coinvolte 13 persone, 8 agli arresti. I poliziotti hanno tentato di entrare nell'appartamento intorno alle 15, scatenando una sparatoria.
Colpi di kalashnikov esplosi da una o due persone dall'abitazione «attenzionata», che stando alle prime informazioni doveva essere vuota. La polizia doveva reperire elementi utili all'inchiesta sugli attentati di Parigi, relativi al filone belga. Trovare collegamenti con uno degli imputati già condannato. File e appunti, agende per estendere la rete tuttora non ricostruita. Qualcosa non ha funzionato. Prima i colpi esplosi dalle finestre contro i poliziotti, poi la fuga di almeno uno degli «inquilini» sui tetti della capitale.Erano almeno in due nell'appartamento, ha spiegato il sindaco di Forest, Jean-Marc Ghysseels. Decine di agenti hanno rincorso un primo fuggitivo armato di kalashnikov, mentre le forze speciali raggiungevano la zona. Una perquisizione finita male si è dunque trasformata in una nuova azione anti-terrore, col premier belga pronto a convocare il comitato di sicurezza nazionale e il Belgio rimpiombato nell'incubo. Elicotteri in cielo. Abitanti terrorizzati.Decine di uomini col passamontagna d'ordinanza hanno chiuso la strada, Rue du Dries, e l'area residenziale di circa diecimila metri quadrati. Accesso vietato anche alla stampa, a cui le autorità hanno chiesto di non mandare in onda immagini della zona. L'area del secondo fuggitivo era circoscritta. Ma in una zona in cui a meno di un chilometro c'erano anche due scuole e due asili, evacuati con molte difficoltà.
Per ore i bambini della primaria sono rimasti nel plesso con gli insegnanti «per garantire la loro sicurezza», ha detto il sindaco. Mentre a poche centinaia di metri un cane poliziotto munito di videocamera veniva mandato in avanscoperta nella zona della sparatoria. Quando si è avvicinato all'area in disuso, dove si era nascosto uno dei fuggitivi, è stato preso di mira da colpi di arma da fuoco ed è tornato indietro. Poi una seconda sparatoria, a meno di un'ora dalla prima, in cui sarebbe stato ferito il quarto poliziotto: un blitz delle teste di cuoio in cui è stato ucciso l'uomo munito di kalashnikov la cui identità «non è ancora nota», ha detto la procura. La polizia aveva detto di averlo semplicemente «neutralizzato».L'azione si è protratta per ore. Zona isolata da cordoni di sicurezza, senza sapere bene quanti fossero ancora i fuggitivi. Se uno o due. La richiesta esplicita di non avvicinarsi alle finestre a tutti i residenti estesa in via cautelativa. «L'operazione non puntava a Salah Abdeslam, ma all'entourage di uno degli 11 imputati belgi» per la strage di Parigi, fa sapere la polizia. Proprio dal Belgio partì la cellula responsabile di quell'attentato per cui la procura non trova ancora nuovi elementi. Ieri una nuova frattura. Nuovi interrogativi sull'efficienza delle indagini e sull'efficacia della polizia. Caricatori sono stati rinvenuti vicino all'appartamento della «perquisizione», mentre in lontananza risuonavano nuovi spari.
Ore di paura in un Belgio in cui le indiscrezioni su Salah Abdeslam non sono mai finite: l'ultima citata dalla stampa e non smentita dalla polizia sosteneva pochi giorni fa che dopo le stragi di Parigi sarebbe rimasto nascosto a Bruxelles per tre settimane. L'unica certezza, data ieri dalla procura, è che quello ucciso nel blitz non è Abdeslam.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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