Se ieri Matteo Salvini ha consolidato l'alleanza con Marine Le Pen in vista delle Europee, il M5S vive una fase di incertezza. Di sicuro non farà parte dell'alleanza dei nazionalisti europei di destra che il leader della Lega ha ribatezzato "fronte della libertà".
Anzi i pentastellati hanno dato il loro voto favorevole alle sanzioni contro il premier ungherese Viktor Orbán, membro del PPE e sostenuto da Salvini. Ma non solo. Davide Ferrari, ricercatore di Votewatch, uno dei think tank europei più importanti, ha condotto uno studio per conto del Fatto Quotidiano e ha visto che il M5S ha votato insieme allo Ukip, l'altro partito che a Bruxelles appartiene al suo stesso gruppo e che è stato il principale sostenitore della Brexit, soltanto nel 27% dei casi. La percentuale sale al 70% se lo stesso confronto si fa con Gue, il gruppo di sinistra radicale a cui è iscritta Barbara Spinelli. I pentastellati, poi, hanno votato insieme al Pd nel 58% dei casi e solo il 50% insieme ai leghisti, gli unici alleati di governo in patria. A Bruxelles sono accomunati soltanto dall'opposizione alla coalizione tra Pppe e socialisti.
Ferrari descrive i Cinque Stelle "più eurocritici che euroscettici" e sono sulle stesse posizioni della Lega sul tema dell'euro e sul no ai trattati di libero scambio ma erano favorevoli alle liste transnazionali per redistribuire i posti lasciati liberi dai deputati inglesi. E mentre la Lega è assolutamente contraria a dare protezione ai "profughi climatici", i grillini sembrano essere favorevoli.
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