Politica

La bugia del tumore curato con la dieta Multa alla blogger

Sara Mauri

Inventare altro forse non bastava, ci voleva qualcosa di più. Bisognava costruire un racconto, un racconto di forza, un racconto vendibile e commerciabile. Un'applicazione per cellulare, un sito web, instagram, un ricettario: tutto sotto il marchio di marketing «The Whole Pantry». Un marchio che prometteva salvezza attraverso un metodo: uno stile di vita sano, una dieta senza glutine, senza latte e senza caffè. Un modo finto, chiaramente. Inventare una malattia, magari una malattia che hanno tante persone, dire che curarla è possibile, vendere il sogno di riuscire a sconfiggerla. Questo ha fatto Bella Gibson, famosissima blogger australiana. Facendo leva sulla speranza di persone che hanno il cancro, si è inventata un modo per sconfiggerlo. Per raggiungere le vette del successo serve tempo. Forse, il dolore aiuta a vendere di più e il successo arriva prima. Probabilmente, Bella doveva aggiungere un pizzico di dramma alla sua storia. Altrimenti non ce l'avrebbe fatta. Allora si è inventata di avere un cancro: il suo successo avrebbe fatto perno su una malattia inventata.

Beh, sta di fatto che la verità è uscita e Bella Gibson, la blogger australiana che ha fatto leva sul dolore e sulla speranza delle persone per vendere di più, è stata scoperta. La Corte federale di Melbourne l'ha condannata a risarcire lo stato di Victoria per 410mila dollari australiani. La sua storia aveva già incominciato a scricchiolare nel 2015, quando i giornalisti avevano scoperto che non aveva mai devoluto in beneficenza i soldi che aveva promesso di donare. Poi, avendo mentito sulla beneficenza, qualcuno aveva iniziato a farsi delle domande. Incalzata dalle richieste dei media, Bella aveva negato il permesso di visionare i documenti medici che mostravano che il suo cancro al cervello stava regredendo attraverso le cure naturali che lei andava promuovendo attraverso i suoi canali. Durante le interviste, piangeva e raccontava il suo dolore. La sua tesi, però, aveva iniziato a perdere pezzi: aveva dichiarato che i tumori che aveva nel sangue e nella milza, nell'utero e nel fegato erano stati erroneamente diagnosticati da un terapeuta magnetico tedesco. Il suo cancro al cervello, però (a suo dire) rimaneva reale.

Messa di fronte a un confronto sui social e attaccata dal pubblico, Bella aveva cancellato i post e gli account social in cui parlava del suo cancro al cervello e delle sue varie malattie. Era tutta una truffa. Le persone che la seguivano sui social avevano già iniziato a mettere in dubbio le sue condizioni. Il procedimento a suo carico era stato avviato da un'associazione di consumatori dello stato australiano di Victoria. Inizialmente, l'associazione aveva chiesto un risarcimento di 1,1 milioni di dollari per aver violato cinque leggi sui consumatori. L'importo, poi, è sceso a 410mila perché la Gibson non aveva la disponibilità economica per far fronte a un esborso così oneroso.

Questa è la storia di Bella, blogger di successo di 25 anni, conosciuta in tutto il mondo per aver truffato milioni di persone e deve restituire tutto quello che ha guadagnato con le sue bugie.

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