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La buona condotta

Il governo pronto a cambiare le regole sul comportamento degli studenti. Le ipotesi: stretta sul bullismo, giustizia riparativa e tutele legali ai prof

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Restrizioni in vista sul voto in condotta. Finora è sembrata una voce marginale della pagella, pur facendo media con le varie materie, ma dal prossimo anno scolastico potrebbe acquisire un peso ben diverso per valutare la crescita (non solo didattica) dei ragazzi.

Il ministro all'Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara sta facendo le ultime valutazioni. Ma è profondamente convinto sia necessario «un ripensamento sul significato e sul ruolo della condotta, all'interno dell'intero anno scolastico». Il voto sul comportamento sicuramente tornerà ad essere determinante, disincentivando bullismo e violenze.

Nel rispetto dell'autonomia degli istituti, il ministero potrà dire la sua e dettare linee guida per la valutazione. «Sarebbe di grande utilità» commenta Isabella Sgarbi, la preside dell'Itis Marchesini di Rovigo, dove i ragazzi che avevano sparato con una pistola ad aria compressa contro la prof sono stati promossi con la media dell'8 e con un bel 9 in condotta. Al pari di tanti compagni che magari hanno preso nove solo per un paio di bigliettini e una chiacchierata di troppo durante le lezioni. I bulli avevano ferito l'insegnante alla testa e a un occhio e nemmeno si erano prodigati in grandi scuse. Il caso ha lasciato perplesso Valditara: «Così facendo passa un messaggio diseducativo. Ho mandato un'ispezione, stiamo esplorando quali margini di manovra può avere il ministero. Non basta mandare gli ispettori, interverremo anche sul voto di condotta».

Nei giorni scorsi anche il Codacons ha chiesto di intervenire: «Gli studenti colpevoli di aggressioni e bullismo non solo non possono avere 9 in condotta, ma vanno bocciati senza se e senza ma - è intervenuto il presidente Carlo Rienzi, che ha presentato un esposto in Procura - Assegnare loro un voto così alto non solo è del tutto diseducativo, ma rappresenta da un lato una violazione dei regolamenti vigenti, secondo cui la condotta degli alunni va valutata in base al comportamento tenuto in aula e concorre a determinare la promozione o la bocciatura, dall'altro una grave disparità di trattamento a danno di tutti gli altri studenti che, pur essendosi comportati in modo corretto, hanno ricevuto lo stesso voto di chi si è reso protagonista di atti violenti». Il Codacons sta anche studiando la possibilità di impugnare al Tar la promozione degli alunni per ottenere l'annullamento della decisione presa dalla scuola. Ben diversa invece la vicenda del liceo di Abbiategrasso dove lo studente che ha accoltellato una prof è stato espulso e bocciato. Dettaglio paradossale: i suoi genitori hanno fatto ricorso al Tar contro la decisione del corpo docenti, evidentemente ritenendo la bocciatura una punizione troppo grave per un accoltellamento. Dopo l'episodio, il ministero ha preteso da tutti gli istituti d'Italia una statistica aggiornata sui professori aggrediti e bullizzati. «Abbiamo previsto la difesa legale e abbiamo diverse richieste di attivazione dell'avvocatura dello stato. Chi è aggredito potrà utilizzarla - spiega Valditara - Nei casi più gravi e se c'è coscienza e volontà ci sarà anche lo Stato che si costituirà parte civile. Agli insegnanti verrà garantita l'assicurazione contro gli infortuni che era preclusa al personale della scuola ed è invece garantita a tutto il pubblico impiego».

Quindi: monitoraggio e relazioni su ciò che avviene nelle aule delle scuola, ispezioni e un valore reale del voto in condotta. Per una scuola che torna realmente a dare una mano ai genitori nell'educazione dei figli.

Una proposta interessante, avanzata da molti dirigenti scolastici, è quella di rendere strutturale il principio della giustizia riparativa nelle istituzioni scolastiche, promuovendo laboratori formativi che aiutino gli studenti a stabilire relazioni rispettose.

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