Burocrazia, la tassa occulta che saccheggia le imprese: ogni anno costa 31 miliardi

Ogni anno due punti di pil vanno in fumo solo per comunicare con lo Stato. L'Ue al governo: "Ridurre i costi amministrativi del 25%"

Burocrazia, la tassa occulta che saccheggia le imprese: ogni anno costa 31 miliardi

La burocrazia è una tassa occulta che grava su tutte le imprese italiane. Un fardello che, nonostante i continui avvertimenti dell'Unione europea, continuiamo a tirarci dietro sbarrando ogni possibilità di crescita economica. Fornire allo Stato informazioni sulle proprie attività costa infatti agli imprenditori 31 miliardi di euro l'anno, circa due punti di pil che se ne vanno in fumo per dialogare con la macchina pubblica per metterla al corrente su quanto viene fatto. Dal fisco alla sicurezza, dagli appalti alla privacy, la lista è davvero lunga. E il governo prova a darci un taglio con l'Agenda per la semplificazione, 38 azioni mirate lungo cinque direttrici da mettere a punto entro i prossimi tre anni.

Come spiega Michele Di Branco sul Messaggero, gli oneri amministrativi pesano su imprese con massimo 249 dipendenti per quasi 10 miliardi di euro per l'area lavoro e previdenza, oltre 2 miliardi per l'area privacy, altri 2 miliardi per l'area ambiente, 1,4 miliardi per la prevenzione incendi e 621 milioni per l'area paesaggio e beni culturali. Già nel 2007 l'Unione europea aveva invitato tutti i Paesi dell'Eurozona a tagliare: "La riduzione degli oneri amministrativi costituisce una misura importante per stimolare l'economia europea, specialmente attraverso l'impatto sulle piccole e medie imprese". All'Italia, per esempio, è stato chiesto di tagliare almeno il 25% di questa tassa occulta che, soprattutto negli ultimi anni, sta contribuendo a ritardare la ripresa economica.

Questa sera in Consiglio dei ministri la titolare della Pubblica amministrazione Marianna Madia presenterà l'Agenda per la semplificazione che, come anticipa Diodato Pirone sul Messaggero, punta tra le tante cose a cancellare quei moduli-doppione che bruciano centinaia di milioni di ore di lavoro e a ridurre almeno del 20% gli adempimenti e le complicazioni di cui si fanno carico le imprese. Un progetto monstre che spazia dall'edilizia alla salute, fino ad arrivare alle tecnologie digitali. Tra le novità spicca il modulo unico (uguale, quindi, in tutta Italia) per chi deve chiedere al Comune di intervenire sulla propria abitazione. Sarà, poi, garantito l'accesso da casa via computer ai referti ospedalieri. E ancora: la dichiarazione di successione, che consente anche la voltura catastale degli immobili, potrà essere presentata telematicamente.

In questo modo sarà avviato quel dialogo via computer tra i funzionari del fisco e i contribuenti che fino a oggi è stato sempre impossibile. Infine, tra i buoni propositi della Madia, troviamo anche l'assegnazione a 10 milioni di italiani di un pin unico con cui parlare con gli enti locali o la propria banca.

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