Busta con proiettile per Salvini. "È colpa dell'odio della sinistra"

Ancora minacce di morte contro Salvini: nella busta il colpo avvolto nella stagnola. Il ministro: "Le parole di odio di certa sinistra convincono certe menti malate"

Busta con proiettile per Salvini. "È colpa dell'odio della sinistra"

È il risultato della continua campagna d'odio contro Matteo Salvini. Dopo gli attacchi alle sedi leghiste, ai blitz dei centri sociali per bloccare gli interventi pubblici e gli slogan violenti che vengono ripetuti ad ogni manifestazione anti governativa, è arrivata anche una busta con all'interno un proiettile. Si tratta del colpo di una calibro 22, avvolto nella carta stagnola e inviato al ministro dell'Interno.

"Oltre 100 minacce di violenza e di morte contro di me da quando sono ministro". Quando lo avvertono della busta, Salvini scuote la testa e constata l'ennesima minaccia di morte nei suoi confronti. Quando ieri, al centro meccanografico di Poste Italiane di Sesto Fiorentino, è stato intercettato il plico anonimo, è stata fatta immediatamente intervemire una squadra di artificieri dell'Arma dei Carabinieri. Sulla busta era stato scritto, con lettere ritagliate probabilmente da un giornale, al "ministro Duce Matteo Salvini". E sotto l'indirizzo: "Camera, Roma". Niente di più. Al suo interno, invece, i militari hanno trovato un proiettile calibro 22 che era stato avvolto nella carta stagnola. "Evidentemente le parole di odio di certa sinistra convincono certe menti malate, ma sicuramente non mi fanno paura - garantisce il ministro dell'Interno - anzi, mi danno ancora più forza e voglia di combattere criminali di ogni genere".

Dopo essere stata allertata dal centro meccanografico di Poste Italiane di Sesto Fiorentino, la squadra di artificieri dell'Arma dei Carabinieri ha subito ispezionato il plico per verificarne il contenuto e analizzarlo accuratamente. La Polizia di Stato ha già avviato le indagini per riuscire a risalire al mittente. "Queste non sono bravate, qui parliamo di minacce di morte, come quelle che riceveva Aldo Moro quarant'anni fa", ha commentato Roberto Calderoli.

"Allora chi stava dietro a questi fanatici taceva per convenienza politica, poi diventata connivenza, oggi qualcuno fermi questa deriva pericolosa, che abbiamo già vissuto e purtroppo sappiamo quanto è costata in vite umane. Qualcuno la fermi - ha ammonito il vicepresidente leghista del Senato - prima che ci scappi il morto".

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