C'è un giudice a Londra. Tafida in Italia?

Per la Corte d'Appello la piccola malata ha il diritto di andare al Gaslini

C'è un giudice a Londra. Tafida in Italia?

Tafida non è Charlie, non è Alfie, non è Isaiah. Probabilmente il suo destino sarà lo stesso, ma almeno a lei potrebbe essere consentita l'ultima chance. Che non è stata offerta ai tre bambini diventati tristemente noti come casi di cronaca e di coscienza, prima di morire.

Tafida Raqeeb ha 5 anni ed è ricoverata dallo scorso febbraio al Royal London Hospital di Londra per una gravissima lesione al cervello che l'ha ridotta in uno stato quasi vegetativo. I medici, come nei casi precedenti che hanno fatto scuola, hanno chiesto al giudice di potere interrompere i trattamenti che tengono in vita la bambina, in nome dell'interesse della piccola a non soffrire più. Ma contrariamente a quanto accaduto le altre volte, in questo caso il giudice alastair MacDonald ha stabilito non solo che le macchine non vengano spente ma, in nome del diritto alla libera circolazione dei pazienti all'interno dell'Unione Europea (di cui la Gran Bretagna fa ancora parte) che possa anche essere trasferita in un'altra struttura ospedaliera all'estero. Quella che la famiglia della bambina dovesse ritenere più idonea. Chiaro in questo caso il riferimento all'ospedale Gaslini di Genova, che si è già offerto di prendere in cura Tafida, i cui familiari hanno già raccolto i soldi necessari al viaggio della speranza.

È presto però per dire che la famiglia Raqeeb, dopo aver vinto questo round, vinca anche l'incontro. L'avvocato della famiglia, David Lock, ieri ha parlato esplicitamente di «intenso sollievo dopo l'intollerabile pressione degli ultimi mesi» ma la beffa potrebbe essere dietro l'angolo. I rappresentanti del Barts Health, che gestisce il Royal London Hospital, hanno ventuno giorni di tempo per presentare ricorso contro la decisione dell'Alta Corte (anche se il giudice ha invitato i legali dell'ospedale a prendere una decisione in tempi rapidi) e questo potrebbe bloccare il trasferimento in aeroambulanza della piccola da Londra a Genova.

Due sono i fattori che avrebbero spinto l'Alta Corte ad agire in senso differente rispetto ai casi di Charlie Gard (morto il 28 luglio 2017 a nemmeno un anno), Alfie Evans (morto il 28 aprile 2018 a nemmeno due anni) e Isaiah Haastrup (morto l'8 marzo 2018 a

un anno) e ai quali fu negato il trasferimento in Italia. Da un lato il fatto che Tafida non sente dolore, dall'altro il fatto che sin da subito la sua famiglia si è appellata alla libera circolazione dei pazienti in Ue.

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