Caduta la città di Vuhledar. Ora il Donetsk è in bilico

La resistenza cede, i russi avanzano nell'Est. Colpita ancora Zaporizhzhia: uccisi tre civili

Caduta la città di Vuhledar. Ora il Donetsk è in bilico
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Fino all'ultimo l'Ucraina ha tentato di nascondere sotto al tappeto della narrazione la polvere di una resa che veniva annunciata dal Cremlino da giorni. Ieri tuttavia i video pubblicati dai media di Mosca hanno inchiodato Kiev alla realtà: i russi sono arrivati a Vuhledar, una delle località più strategiche del Donetsk e in generale dell'est Ucraina. I filmati, registrate da telecamere montate su droni, mostrano soldati russi issare bandiere in varie zone della città. Le riprese sono state confrontate con le immagini satellitari, che hanno confermato la geolocalizzazione. «Il nemico è già quasi nel centro della città», ha dovuto ammettere il governatore regionale Vadym Filashkin a Channel 5, descrivendo la situazione come «molto difficile» e riferendo che sacche di resistenza si trovano solo nella zona ovest. Le truppe di Mosca hanno raggiunto la periferia la scorsa settimana e hanno intensificato la loro offensiva negli ultimi giorni. I numerosi precedenti assalti russi a Vuhledar, iniziati addirittura nel gennaio 2023, erano stati particolarmente cruenti, ma senza che un esercito prevalesse nettamente sull'altro.

Ci si domanda per quale ragione la caduta di Vuhledar, 14mila abitanti prima della guerra, e ora solo un centinaio, possa spostare gli equilibri del conflitto a favore di Putin, soprattutto in un futuro tavolo negoziale. Grazie alla sua posizione sopraelevata (200 metri sul livello del mare), consente di mantenere un vantaggio nell'utilizzo dell'artiglieria, anche per coprire l'avanzata delle formazioni meccanizzate. Situata a 50 km a sud di Pokrovsk, Vuhledar, è un prezioso snodo stradale e logistico. Si trova a due passi dall'autostrada N-15, che fino a ieri ha consentito a Kiev di spostare uomini e armi da Zaporizhzhia a Donetsk, ma è anche a ridosso della superstrada T-0509, che collega l'est del Paese fino a Dnipro. L'obiettivo russo è sempre lo stesso: avanzare il più possibile nel cuore dell'Ucraina, solo che la conquista di Vuhledar ha provocato in quasi 2 anni almeno 20mila morti tra i soldati dell'armata rossa.

Nell'emergenza Zelensky ha convocato il ministro della Difesa Umyerov, il capo di stato maggiore Syrsky e il comandante delle forze di terra Bargylevych. Hanno discusso animatamente della situazione di Vuhledar, e Zelensky ha criticato Syrsky per aver sostituito il comandante della 72ª brigata Okhrimenko senza avvisarlo. Durante il summit si è parlato della necessità di armi e attrezzature (1,5 milioni di droni verranno assemblati entro gennaio), del coordinamento con gli alleati e dei preparativi per Ramstein.

Nel 951° giorno di scontri, Mosca ha attacco con missili Iskander il centro residenziale di Zaporizhzhia (3 morti), liquidato parte (almeno 60 uomini) della 37ª brigata marina nel Kherson, e messo le mani sul villaggio di Kruty Yar a Pokrovsk.

Nella Melitopol occupata, la resistenza ucraina sotto la guida del Gur, ha fatto saltare in aria un'auto con tre militari russi.

Dal Cremlino si apprende che Putin ha deciso di far partire la coscrizione autunnale, chiamando in servizio 133mila soldati, e di destinare il 25% del bilancio 2025 alle spese militari.

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