Elezioni politiche 2022

Calenda passa alle offese: "Salvini sui migranti ha fatto il cretino"

Sul dossier immigrazione il leader del Terzo polo rimpiange Marco Minniti: “La sinistra lo ha buttato nell'inferno di coloro che non sono corretti”. E rilancia lo ius scholae

Calenda passa alle offese: "Salvini sui migranti ha fatto il cretino"

Fino a qualche anno fa c’era il “contromessaggio” di fine anno di Beppe Grillo, ora è tempo di “controdibattiti”: il format è firmato da Carlo Calenda. Escluso dal confronto tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta, il leader del Terzo polo ha portato avanti un monologo sulla sua idea di Italia e non sono naturalmente mancati attacchi e insulti. Questa volta nel suo mirino è finito Matteo Salvini.

Parlando del dossier immigrazione, Calenda ha sottolineato che i confini esistono e presidiati, mentre le rotte illegali vanno chiuse. “Questo l’aveva fatto Minniti, che la sinistra ha buttato nell’inferno di coloro che non sono corretti”, il suo giudizio. Poi, il turno del leader leghista:“Gli irregolari sono 500-600 mila grazie a Salvini, che ha chiuso gli Sprar: ha fatto il cretino, perché ora non sappiamo dove sono”.

L’insulto è da condannare quando arriva dalla bocca di altri, o forse “cretino” non è un insulto per l’ex titolare del Mise. Ma le sue proposte non sono terminate lì: Calenda, infatti, ha invocato la riapertura dei sistemi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e l’immarcescibile ius scholae, cavallo di battaglia di Letta & Co. Il politico capitolino ha aggiunto: “La diversità va bene, ma diversità non vuol dire tolleranza di qualunque cosa. Quella per i campi rom è tolleranza di illegalità, a sinistra c'è troppo spesso un finto buonismo che fa male alle persone”.

Nel corso del suo intervento il volto di Azione ha ribadito la sua volontà di riportare Draghi a Palazzo Chigi. L’Italia è attesa da grandissime sfide, da affrontare con l’agenda del premier, il Calenda-pensiero. Anche se è stato lo stesso Draghi a smentire l’esistenza di un’agenda. E ancora, riflettori accesi sull’inconsistenza delle coalizioni:“Ci sono leader di partito che si mettono insieme e che non reggono alla prova del governo un minuto. Letta e Meloni non sono venuti come leader di coalizione, ma di partito. Letta addirittura dice che non farà un governo insieme a Fratoianni e Bonelli, ma come non ci fai un governo insieme? Ci stai chiedendo di votarli...". Le coalizioni non esistono, dunque, anche se il Terzo polo è il risultato dell’unione di Azione e Italia Viva.

Poche idee, ma confuse.

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