Calenda si sfila da 5s e Pd. Sette liste per Occhiuto

Niet di Azione a Tridico e Giani: caos campo largo. Il governatore uscente in Calabria compatta i suoi

Calenda si sfila da 5s e Pd. Sette liste per Occhiuto
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In Calabria Roberto Occhiuto presenta già la sua coalizione, sette liste a sostegno del centrodestra, per le prossime regionali. E annuncia la discesa in campo in vista del voto calabrese del 5 e 6 ottobre prossimi anche il pentastellato Pasquale Tridico, che correrà però senza l'appoggio di Azione. Il partito di Carlo Calenda, infatti, si sfila dal campo largo. "Nessun supporto a candidati del M5s, né a un Pd ripiegato sulle posizioni di Conte", è il succo del messaggio recapitato da Calenda alle altre opposizioni. E, dunque, mentre prosegue la ricerca di una "tenda riformista" che possa riequilibrare il centrosinistra verso posizioni più moderate, Azione si tira fuori. Dopo l'annuncio, di venerdì, del no del partito centrista al patto tra Eugenio Giani e i Cinque Stelle in Toscana, è lo stesso Calenda a mettere in chiaro le cose. "Come già più volte ripetuto, non ci saranno liste di Azione a sostegno di candidati dei 5s alle elezioni Regionali. Allo stesso modo Azione non sosterrà candidati del Pd che si piegano ai programmi imposti dai 5s", puntualizza l'ex ministro. "Il paese ha bisogno di sviluppo, concorrenza, infrastrutture ed efficienza nella spesa pubblica - continua ancora Calenda -. Lo spettacolo a cui stiamo assistendo, in preparazione di queste elezioni, rappresenta invece la quintessenza del trasformismo". "Ogni traccia di riformismo è svanita, vincerà l'astensionismo", è il Calenda-pensiero. No, quindi, sicuramente a Tridico e Giani.

Intanto, in Calabria, parte la corsa di Occhiuto. Il governatore uscente pubblica un post su Facebook in cui campeggia una sua foto, con sotto i sette simboli delle liste che lo appoggeranno. Mentre a sinistra è ancora caos, l'ex deputato di Forza Italia annuncia, di fatto, la composizione della sua coalizione, formata da Fi, Fratelli d'Italia, Lega, Forza Azzurri, Noi Moderati, Lega, Udc e la civica Occhiuto Presidente. "In 4 anni più che in 40", è il claim che si legge ancora nel messaggio condiviso sui social. "Accetto la sfida con orgoglio", conferma Tridico. Intanto è muro contro muro in Puglia, dove il candidato in pectore del centrosinistra Antonio Decaro insiste con il no in lista per Michele Emiliano e Nichi Vendola. In merito alla corsa di quest'ultimo, ribatte Nicola Fratoianni: "Le liste di Avs non le decidono gli altri". Ma a innescare la bagarre in Calabria e Toscana è la scelta di Azione. "Niente sostegno a Tridico in Calabria?", è la domanda posta a Calenda su X. A cui il leader risponde con un secco "Esatto". "La sintesi la fa il segretario", fanno sapere dal partito nazionale. "Non ci saranno liste con il simbolo di Azione ma ci saranno nostri candidati in appoggio a Tridico", dice all'Agi il coordinatore regionale dei calendiani Francesco De Nisi. "Calenda ha un'altra linea", replicano dal partito a Roma. Ed è caos anche in Toscana.

Dopo le dimissioni del segretario regionale di Azione Marco Remaschi, Giani invita "a non dare più peso di quello che ha" a Calenda. Che gli risponde: "Il problema non è il valore del nostro peso elettorale ma il valore della tua parola. Inchinarsi alla Taverna è tanta roba".

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