"La Lega sta lavorando a questa ricucitura (dell'Italia) fin dal momento in cui sono diventato segretario". Matteo Salvini è al lavoro per formare il nuovo governo. E già studia il programma da realizzare nei prossimi cinque anni. Tra le proposte "riemerge" una vecchia idea della Lega: spostare alcuni dicasteri da Roma. "Se i territori contano di più - e penso al processo di autonomia avviato in Lombardia e in Veneto e che dovrà essere esteso a tutte le regioni che lo vorranno - anche lo status della Capitale deve cambiare".
In una intervista al Messaggero, Salvini non esclude un futuro cambiamento (anche logistico) dei ministeri in chiave federalista. "Nel centrodestra - spiega - il partito più votato a Roma e nel centro Italia è il nostro. E questo è un messaggio che è stato capito. È fatto di autonomie e federalismo con un ruolo forte per Roma. La centralità della Capitale italiana in un Paese federale - spiega - è ancora più importante. Quello che non era maturo vent'anni fa, lo è adesso". Da qui l'idea di spostare, come molti cittadini romani gli chiedono, i palazzi del potere dalla Capitale. Magari, portando "via un po' di ministeri". "A Roma c'è troppo caos - argomenta Salvini - per esempio il ministero delle Infrastrutture potrebbe andare a Napoli o Bari".
Quello che Salvini ha in mente non è solo un sistema federale. L'impianto, come spiega lui stesso al Messaggero, deve essere anche di tipo presidenzialistico. "Perché - argomenta il leader del Carroccio - le due cose per noi vanno insieme, il rafforzamento di Roma è essenziale.
Se i territori contano di più - e penso al processo di autonomia avviato in Lombardia e in Veneto e che dovrà essere esteso a tutte le regioni che lo vorranno - anche lo status della Capitale deve cambiare".
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