Alla Camera l'omaggio a Kirk finisce in scontro

Lega e FdI: "Clima pericoloso". I 5s: speculazioni. Il Pd: non è un simbolo

Alla Camera l'omaggio a Kirk finisce in scontro
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Doveva essere un momento di raccoglimento. Il Parlamento avrebbe dovuto ricordare la figura di Charlie Kirk (nella foto). Ha prevalso invece la partigianeria e la voglia di speculare pure sull'uccisione dell'ideologo della nuova destra americana, stroncato a 31 anni da un colpo di fucile durante un incontro con gli studenti dell'università dell'Utah. La tensione sale fin dall'inizio della commemorazione quando il deputato di Fratelli d'Italia Alessandro Amorese, nel ricordare l'eredità di Kirk e la sua apertura al dialogo anche con i suoi "nemici", sottolinea che Kirk, "si sarebbe confrontato anche con docenti e giornalisti che hanno detto in fondo se l'è cercata". E ha diviso in due il campo del confronto: da un lato "un popolo in cammino che si raccoglie intorno a Kirk" e "dall'altra avremmo trovato le macchine incendiate e le città devastate". Anche il leghista Riccardo Molinari rimarca il clima d'odio che resiste questo terribile lutto. "Mi aspettavo un senso di empatia generale dopo il suo l'omicidio - commenta - purtroppo non è stato così, si cercava di costruire un sentimento negativo verso le parole di Kirk, quasi come se portare avanti determinate idee rendesse meno grave l'omicidio". L'azzurro Paolo Emilio Russo ricorda l'articolo 21 della Costituzione e sottolinea: "Sarebbe un errore grave leggere questa vicenda con occhiali italiani ed europei. La lezione che possiamo trarre da questa tragedia è che la libertà di parola e di opinione è sacra e inviolabile e questa libertà, che ormai diamo per scontata come l'aria che respiriamo, può costare la vita nella più grande democrazia del mondo". Il cinquestelle Riccardo Ricciardi replica duro alla maggioranza: "Non ci presteremo a questa vergognosa operazione politica per cui tre quarti di persone qua dentro due settimane fa neanche sapevano chi era Kirk e utilizzano la sua tragedia per fare squallida propaganda politica parlando di un clima da Brigate rosse".

E sullo stesso piano l'intervento del dem Gianni Cuperlo che un lato condanna senza riserve l'omicidio ma dall'altro specifica: "Aveva il diritto di pronunciare anche delle bestialità ma non era un simbolo della libertà".

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