Una task force che lavora h24 per prevenire che il virus si possa diffondere. È quanto è stato messo in campo dalla Difesa. L'ispettore generale della Sanità militare (Igesan), maggiore generale Nicola Sebastiani, spiega quali sono le misure prese per l'emergenza.
Come sono organizzate le Forze armate per gestire la crisi?
«Le Forze armate sono impiegate a diversi livelli, ovvero a livello di vertice strategico, in quanto c'è una componente presente nei tavoli tecnici della task force permanente del ministero della Salute e presso il dipartimento della protezione civile. Poi c'è una componente operativa che fa fronte al Comando operativo interforze e quindi una componente sul territorio formata da tutte e quattro le Forze armate».
Qual è il vostro compito?
«Noi andiamo a sostenere alcune attività specifiche. Ad esempio, quella di biocontenimento, è un'attività prettamente militare e strategica che spetta a noi. Laddove ci chiedano il concorso di personale specialistico noi lo diamo sia come personale sia come spazi e strutture necessarie per l'isolamento».
In questo momento quale è l'importanza della collaborazione tra Forze armate, ministero della Salute e Protezione civile?
«È fondamentale quello che il sistema Paese sta mettendo in campo: Difesa, Salute e Protezione civile sono le tre articolazioni fondamentali che insieme agli altri corpi armati dello stato stanno gestendo l'emergenza».
L'impegno è massimo, ma sarà sufficiente?
«Abbiamo messo in campo tutte le nostre eccellenze, una su tutte il contributo dato dal dipartimento scientifico del Policlinico militare. Quell'assetto in particolare ha compiuto gli esami di controllo, ovvero lo screening del Coronavirus sulla nave da crociera ferma nel porto in Giappone. Questa eccellenza sta dando un contributo fondamentale a tutto il personale militare, sia quello che opera in Italia, sia quello impiegato nei teatri operativi all'estero».
A proposito di teatri operativi, qual è la situazione?
«Sono in atto tutta una serie di procedure che consentono di presidiare attentamente qualsiasi forma di emergenza sanitaria anche di tipo epidemiologico. Non ci sono stati segnalati casi particolari, ma solo un'attenzione da parte del personale sanitario all'estero».
Qualora si rendesse necessario presidiare altri territori oltre quelli degli attuali focolai, sareste pronti?
«Tutte le Forze armate sono pronte per dare un ulteriore contributo a qualsiasi tipo di emergenza o richiesta che possa venire dalla Protezione civile».
Avete abbastanza mascherine e altre dotazioni?
«Sì, abbiamo una dotazione sufficiente a sostenere in questo momento questo tipo di emergenza».
Per quanto riguarda
il militare di Cremona risultato positivo al test sul Coronavirus, avete idea di come possa essere stato infettato?«Non per il momento, ma stiamo indagando. C'è sempre una ricerca epidemiologica in questo senso».
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