Oscar Grazioli
Ci sono mille eccellenti motivi per adottare o acquistare un cane. Tutto questo vale per chiunque perfettamente in salute, ma ancor di più se è affetto da certi problemi di salute oppure intende prevenire, con questo piacevole metodo, soprattutto malattie del sistema cardiovascolare. Già era noto che coabitare con un cane avesse riflessi positivi sulla salute umana, ma ora uno studio svedese, di notevole portata per i numeri presi in considerazione, stabilisce in modo inoppugnabile questo legame benefico. La ricerca, non solo afferma questa consolante tesi, ma addirittura gli scienziati svedesi sono certi che la presenza di un cane in casa può allungarci la vita.
Lo studio in questione è stato recentemente pubblicato sulla rivista Scientific Reports e la sua conclusione è che i cani sono utili nella riduzione dei rischi cardiovascolari e nella morte per tali eventi, fornendo supporto sociale e motivazione per l'attività fisica. Gi studiosi del nord Europa hanno preso in considerazione gli stili di vita di numerose persone, indagando sull'associazione tra la coabitazione con un cane, le malattie cardiovascolari e le morti improvvise associate.
La scoperta di questi benefìci di una pet therapy direttamente a domicilio, arriva dall'Università di Uppsala, in Svezia, ed è il frutto di una ricerca che ha analizzato la salute di oltre 3,4 milioni di abitanti della nazione nordica, lungo un periodo di ben 12 anni. Sono stati arruolati in questo originale studio persone tra i 40 e gli 80 anni senza malattie nel periodo precedente a quello preso in considerazione. Tutti sono stati seguiti mediante, i registri del sistema sanitario nazionale in cui vengono monitorati i dati essenziali quali età, sesso, stato civile e anche il possesso di un cane, comunicazione che, da oltre 15 anni, in questa nazione deve essere inviata all'anagrafe civile. Per approfondire ulteriormente lo studio si è analizzato anche uno speciale registro dei gemelli che riporta abitudini di vita e stato di salute, arruolandone oltre 30.000.
La conclusione della lunga e complessa ricerca è inequivoca: le famiglie che possiedono un cane hanno una minore incidenza di malattie cardiovascolari e coloro che abitano da soli raggiungono il massimo di questa speciale prevenzione assieme a chi possiede una razza di cani normalmente utilizzati per la caccia. Si tratta di percentuali che vanno fino al 30%, quindi da non sottovalutare.
Se dal punto di vista del buon senso questi risultati potrebbero sembrare scontati, non lo erano finora dal punto di vista squisitamente scientifico. Le precedenti ricerche infatti erano contrastanti: alcuni studi concludevano che persone sane, che possedevano un cane, andavano incontro meno frequentemente a ipertensione, diabete e altri fattori di rischio, rispetto a chi il cane non lo aveva. Altri studi non trovavano questa relazione, altri ancora dimostravano che chi possedeva un cane aveva maggiori percentuali di sopravvivenza dopo forme infartuali.
Questo studio riguarda numeri molto elevati di persone e un lungo periodo di monitoraggio ed è quindi molto attendibile anche se i ricercatori usano la giusta prudenza perché chi possiede un cane, almeno in Svezia, è dimostrato che ha una vita più salutare, mangia meglio e fa più
esercizio fisico. Sarà per questo che gli svedesi ci hanno mandato a casa ai mondiali? Che convenga dotare allenatore e calciatori di adeguato cane? Che so, magari un bel Pit Bull che gli azzanni un polpaccio se giocano male.
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