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Il canone Rai in bolletta? Illegittimo e incostituzionale

Gli italiani potrebbero impugnare la misura di Renzi nelle sedi competenti. Il Codacons: "L’inserimento del canone in bolletta creerà effetti a valanga"

Il canone Rai in bolletta? Illegittimo e incostituzionale

Il canone della Rai nascosto nella bolletta non solo è illegitto, ma è addirittura incostituzionale. Se Matteo Renzi dovesse andare fino in fondo, gli italiani potrebbero impugnarlo nelle sedi competenti. E i giudici non potrebbero che dargli ragione. "Si tratta di una misura abnorme, una forma di violenza nei confronti degli utenti - denuncia il presidente Codacons, Carlo Rienzi - L’inserimento del canone in bolletta creerà effetti a valanga con conseguenze per i consumatori e per le imprese elettriche".

La misura era sembrata sul punto di essere approvata alla fine dell’anno scorso, ma non se ne fece nulla. Questa volta Renzi sembra intenzionato a portare a compimento l’operazione. "In legge di stabilità riduciamo il canone - spiega a In 1/2 ora su Rai3 - e contemporaneamente diciamo che lo devono pagare tutti attraverso un meccanismo". Che potrebbe essere quello del pagamento nella bolletta elettrica. "Oggi costa 113 euro, il prossimo anno - annuncia - costerà 100 euro. Chi è onesto e paga, paga meno". Il premier non assicura che la tassa si pagherà con la luce, ma lascia intendere che quella al momento è l’ipotesi più probabile. Tale opzione consentirebbe di ridurre notevolmente, quasi azzerare, l’evasione, che si avvicina al 30% e ammonta a circa 500 milioni di euro, ma che quest’anno, secondo le previsioni che circolano a Viale Mazzini, potrebbe salire a 600 milioni. Per garantire un gettito in linea con quello attuale, intorno a un miliardo e 700 milioni, secondo le cifre circolate lo scorso anno, sarebbe possibile ridurre l’ammontare anche sotto i 100 euro, tra i 60 e gli 80 euro.

La somma indicata dal premier, che ha recentemente discusso del tema con il Tesoro, potrebbe essere prudenziale. Non è escluso, comunque, che si decida di adottare una progressività del canone, legandolo all’Isee o al tipo di abitazione, ed eventualmente di optare per un’esenzione per le fasce più basse. Quello che appare certo è che, con la modifica, la tassa non sarà più legata al possesso del televisore, ma a quello dei vari device, come smartphone, tablet e pc, con cui si può vedere la Rai. Toccherà eventualmente al singolo utente chiedere l’esenzione dichiarando il mancato possesso di tali mezzi. Un’ulteriore complicazione per chi, non possedendo un televisore, vorrà chiedere l’esenzione dal pagamento, e un caos amministrativo in capo ai fornitori di energia, che si trasformano in esattori. Va, poi, valutato il caso delle morosità in bolletta: come distinguere le due voci in caso di mancato pagamento delle fatture?

Il Codacons sta già studiando le possibili azioni legali volte a bloccare il provvedimento. Rienzi non esclude, infatti, una valanga di ricorsi da parte degli utenti contro il canone Rai in bolletta che, va ricordato, è illegittimo e incostituzionale. In base al regio decreto legge 21 febbraio 1938, l'imposta si applica solo a chi possiede un apparecchio adibito alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano.

"Snaturare il canone vincolandone il pagamento ad una bolletta sarebbe illegittimo - spiega Rienzi - poiché non garantisce il verificarsi della condizione essenziale per il pagamento dell’imposta,ossia il possesso di un televisore o altro apparecchio atto a ricevere frequenze tv".

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