Sulle amministrative si gioca la tenuta del centrodestra e la prossima settimana sono attesi i nomi dei candidati sindaci. Ma il tavolo nazionale ancora non è stato convocato e sul territorio dalla Lega arrivano segnali poco rassicuranti per gli alleati di Forza Italia e FdI.
Esponenti azzurri raccontano che il Carroccio vuol fare da assopigliatutto, forte del suo 30% e oltre che ne fa il primo partito, come ha ricordato Matteo Salvini lunedì al suo congresso federale.
Nei prossimi giorni ci potrebbe essere a Roma il vertice di coalizione tra il vicepremier leghista, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni e ci sono diversi nodi da sciogliere. Il primo è quello del Piemonte, anche se Salvini ha detto che ne vuole parlare dopo le regionali in Basilicata del 24 marzo.
Il Cavaliere sta valutando se scendere questo week end in alcuni comuni del litorale lucano, per poi tornare il 22 marzo per la conferenza stampa congiunta dei tre leader del centrodestra. Berlusconi crede molto nel candidato governatore scelto dal suo partito, Vito Bardi, che i sondaggi darebbero in vantaggio su quello del centrosinistra. «Nella regione- dice un azzurro- il M5S è alla bombola d'ossigeno».
Ma Fi è in fibrillazione in Piemonte, regione centrale per la disputa sulla Tav e dunque molto i ambita da Salvini. L'accordo scritto tra le forze del centrodestra prevede che il candidato governatore sia proposto dagli azzurri, mentre il Carroccio fa resistenza sull'eurodeputato Alberto Cirio, appigliandosi all'inchiesta Rimborsopoli che lo deve coinvolto ma pare finirà con l'archiviazione e insistendo sul nome scelto da Giancarlo Giorgetti, Paolo Damilano.
Forse, però, la situazione più tesa e più significativa anche in chiave nazionale si sta verificando in Toscana, dove andranno alle urne tre capoluoghi, Firenze, Prato e Livorno. In quest'ultima lo scontro sarà con il M5S e il Carroccio starebbe manovrando per fare un passo indietro ed evitare attriti con l'alleato di governo. «Ma a questo punto - commentano da Fi- vorrebbe dire che il patto non è tattico ma politico. I leghisti ci parlano con arroganza assoluta. Noi siamo per il centrodestra unito, nel rispetto dei rapporti di forza, ma fondato sulla condivisione. Com'è stato in passato, quando in Toscana la Lega aveva l'1%». ». La nuova coordinatrice regionale del Carroccio, Susanna Ceccardi, a metà febbraio ha fatto sapere a Fi e FdI che aveva tre nomi e c'era poco da discutere: per Firenze il manager exMsi Bocci, a Prato l'impiegato di Confcommercio Spada e a Livorno la giovane manager Giulia Pacciardi, che ha lavorato a lungo fuori città, vi è ritornata da disoccupata ed è poco conosciuta. Poi, però, il quadro è improvvisamente cambiato e l'incontro definitivo fissato per il 23 è stato annullato, pare su input del vertice. A via Bellerio avrebbero valutato che era meglio lasciare ad un azzurro l'incarico di contrastare la vicesindaca pentastellata Stella Sorgente (il sindaco uscente 5S Filippo Nogarin non vuole fare il bis ma correrà per le europee). La candidata della Lega già sembrava stranamente debole, ma ora Salvini avrebbe deciso di non disturbare il manovratore romano e lasciare a Fi una piazza dove la sconfitta è probabile. Anche nelle Marche gli attriti non mancano.
Ad Ascoli, ad esempio, dove il sindaco azzurro Claudio Castelli punta all'Ue dopo due mandati, la Lega vorrebbe candidare il suo Andrea Antonini, lasciando Fi a bocca asciutta. In Lombardia c'è un tavolo aperto su Pavia, Bergamo e Cremona e Fi spera di ottenere la prima. Tutto faticosamente.
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