Da Kabul a Reggio Calabria, per conto dei grillini. Si tratta in queste ore la nomina di Gino Strada come supercommissario alla sanità calabrese. L'idea è partita dalle Sardine ma è stata subito fortemente sponsorizzata dai Cinque stelle, convinti che il colpo da calciomercato di chiamare il fondatore di Emergency possa far dimenticare i due clamorosi disastri collezionati dal governo in pochi giorni. Cioè la tragicomica figuraccia del commissario Cotticelli (nominato dall'ex ministra Giulia Grillo, M5s), protagonista di un'incredibile intervista in cui scopriva di essere lui, dopo due anni, a dover fare il piano anti-Covid, salvo poi giustificare le sue affermazioni con un misterioso malore. E poi quella del successore, Giuseppe Zuccatelli (di area bersaniana, trombato delle liste Leu nel 2018 e poi ricollocato dal ministro Speranza) che nel giro di poche ore è riuscito a far scoppiare un terremoto con affermazioni come «le mascherine non servono a un cazzo» e «se fossi positivo devi stare con me e baciarmi per quindici minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo becchi il virus». Così i grillini si sono convinti di poter recuperare almeno un po' la faccia chiamando in scena Gino Strada, personaggio noto al pubblico televisivo, idolo della sinistra radicale e anche dell'ala movimentista del M5s. Il medico di Emergency è stato contattato al telefono dal premier Conte per trattare le condizioni della sua nomina in Calabria, mentre Zuccatelli potrebbe formalizzare le «dimissioni spontanee». Spontanee per finta ovviamente, perché Palazzo Chigi non può licenziarlo due giorni dopo averlo nominato, sarebbe un'ammissione di incapacità, quindi reciterebbe la parte di accettare le dimissioni di Zuccatelli, in cambio di un'altra poltrona per lui nella mangiatoia della sanità pubblica italiana. L'alternativa è che Zuccatelli resti, mentre Strada avrebbe il compito di organizzare i reparti Covid e gli ospedali da campo. Il M5s, e anche Conte, vorrebbero che Zuccatelli (ieri in silenzio stampa) sloggiasse, anche perché è una nomina non loro ma di Pd e Leu.
I grillini non nascondono l'euforia: «Gino Strada è un collega eccezionale e tutto ciò che ha fatto è irripetibile, un esempio dell'Italia nel mondo» commenta il viceministro alla Salute, il grillino Pierpaolo Sileri. Anche Nicola Morra, senatore M5s, trattiene a stento l'emozione in un video sui social dove preannuncia l'arrivo in Calabria di «una personalità di livello mondiale», «una notizia che sarebbe enorme per l'Italia tutta» dice parlando da una «strada» a Cosenza, parola ripetuta due volte non a caso. Mimmo Lucano, il sindaco dei migranti, assicura che Gino Strada (cittadino onorario di Riace) accetterà: «Sarebbe il nome giusto al momento giusto. Credo accetti questo ruolo in un momento emergenziale per la Calabria assimilabile agli scenari dove ha combattuto in prima linea in tutto il mondo». Le Sardine invece, che pure hanno lanciato il suo nome per primi, sono infastidite dal fatto che se ne siano appropriati gli altri: «Non accettiamo che il suo nome sia utilizzato per tarantelle politiche. Si parla della salute delle persone, non di propaganda politica» scrivono su Twitter. Molto critico il centrodestra. «Pensano che forse in Calabria bisogna preparare le elezioni per avvantaggiare la sinistra, non gestire in maniera più adeguata la sanità» attacca l'azzurro Maurizio Gasparri.
«Servirebbe un manager con gli attributi, invece sì cerca ancora una volta il colpo di teatro proponendo a Gino Strada di lasciare i fronti di guerra per appianare i conflitti tra Pd e M5s» dice Fabio Rampelli (Fdi). Mentre Salvini si limita a chiedere che «il prossimo commissario alla sanità in Calabria sia calabrese».
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