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Caos guardie civiche. C'è un nuovo progetto ma tutti protestano

Bando sospeso, i ministri Bonetti e Spadafora ne lanciano un altro. Boccia sempre più solo

Caos guardie civiche. C'è un nuovo progetto ma tutti protestano

L'ordinanza della Protezione civile che doveva dare il via libera agli «assistenti civici», già scritta, al momento è in un cassetto, congelata. Il tema resta bollente ma l'unico a scottarsi è Francesco Boccia, mollato da tutti.

Perfino Antonio Decaro che aveva cofirmato l'annuncio del reclutamento di 60mila guardiani della Fase 2, ieri ha fatto dietrofront specificando che gli assistenti «non c'entrano con la movida, con le guardie civiche e con i controlli. Il tema è che quei volontari (quelli mobilitati nella Fase 1, ndr) sono tornati a lavorare e noi sindaci abbiamo chiesto al governo e alle regioni di trovare altri volontari».

La questione continua a imbarazzare il governo perché il pasticcio di confondere i «guardiani della movida» con i volontari, idea di Boccia per cavalcare un tema alla moda, ha spaccato la maggioranza e creato una ventaglio inaspettatamente vasto di reazioni indignate. I volontari della Protezione civile, una rete diffusa in tutta Italia e rodata nel corso di una lunga serie di emergenze, dai terremoti agli alluvioni, si sente scavalcata e svilita. Gli assistenti civici? «Reclutati in maniera estemporanea» e «senza adeguata preparazione», accusa Patrizio Losi, presidente del Comitato nazionale Volontariato della Protezione civile.

«I cosiddetti assistenti civici non possono essere scambiati per volontari gli fa eco Enzo Costa, coordinatore della Consulta Volontariato del Forum del Terzo Settore . I volontari infatti non si reclutano per bando e tanto meno possono essere usati, ma come afferma la legge agiscono esclusivamente per fini di solidarietà e in risposta ai bisogni delle persone e delle comunità». Si dichiara «molto perplessa» l'Associazione nazionale funzionari di polizia: «Ci appare pericoloso che vengano messe su strada persone destinate a sensibilizzare masse di persone a osservare le regole senza neanche un minimo di formazione sulla gestione di queste situazioni».

Anche la Cgil boccia l'idea parlando di «proposte improvvisate». «Droni umani!», tuona Giuseppe Alviti leader dell'associazione nazionale guardie particolari giurate, che riguardo agli assistent civici parla di «sfruttamento» e accusa il governo di aver dimenticato l'esercito di «70mila guardie giurate». Perfino alcuni sindaci, come Dario Nardella, bocciano l'idea. «Il governo ha smentito se stesso -punge l'azzurra Anna Maria Bernini- ma non è ancora chiaro quale sia l'accordo che ha raggiunto».

Boccia è riuscito a stabilire una sorta di record. Raramente un provvedimento era riuscito a scontentare così tante categorie contemporaneamente. Ma anche sul versante politico non va meglio. In teoria il vertice di lunedì pomeriggio a Palazzo Chigi, sgomberando dal tavolo l'invenzione estemporanea del ruolo di guardiani anti movida, avrebbe salvato il progetto. Ma non è esattamente così, visto che anche ieri dalle varie componenti della maggioranza si sono levate richieste di un passo indietro ancor più netto, tanto da portare al congelamento dell'ordinanza. «Direi che dobbiamo archiviare questa locuzione di assistenti civici, passare oltre», esorta il sottosegretario all'Interno M5s Carlo Sibilia. Il problema è che i volontari ai sindaci servono davvero. E allora a completare il caos spunta una seconda proposta all'interno del governo.

Il ministro della famiglia annuncia su Twitter un'iniziativa parallela con il grillino ministro Vincenzo Spadafora: «Abbiamo lanciato un nuovo progetto #TimeToCare, 5 milioni di euro per giovani volontari a servizio degli anziani. Non servono strumenti improvvisati come gli #assistenticivici. Investiamo nel volontariato, nel servizio civile, nel terzo settore». La cifra impegnata, 5 milioni, guarda caso ricalca il budget per gli assistenti civici. Ma è come se ci fossero due governi in competizione.

Al ribasso.

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