Regione che vai, ordinanza che trovi. Tanto che in epoca di coronavirus è stato necessario l'intervento del governo per uniformare i comportamenti di tutte le regioni che non fanno parte del focolaio e già oggi potrebbe arrivare il decreto che contiene le misure urgenti per fronteggiare la diffusione del contagio.
Un intreccio di divieti che alimenta anche il diffondersi di fake news come quella, smentita da palazzo Chigi, dell'imminente chiusura delle scuole in tutto il Paese. Disposto invece solo lo stop a gite scolastiche e visite di istruzione fino al 15 marzo. Ma ormai non sono più soltanto Lombardia e Veneto ad aver messo precisi paletti per arginare la diffusione del contagio, ma anche molte altre regioni lontane dalle zone rosse. Come le Marche, dove nonostante non ci sia stato alcun contagio e nonostante il parere negativo del premier Giuseppe Conte, il presidente della Regione ha firmato un'ordinanza che prevede la chiusura delle scuole. Ordinanza che il governo si prepara ad impugnare.
Lombardia. Prevista la sospensione di qualsiasi manifestazione pubblica. Stop alle messe, tranne funerali e matrimoni (con i soli parenti, però). Chiusi scuole, università, nidi, corsi, cinema, teatri, musei, compresi il Duomo e la Scala, centri sportivi, palestre, ma anche bar, pub e discoteche dalle 18 alle 6. In Tribunale rinviati i processi in cui le parti provengano dalle zone a rischio, spostati i concorsi, anche gli esami per la patente di guida.
Piemonte. Anche qui stesse restrizioni su scuole, università, manifestazioni pubbliche sportive e messe. Cancellato il Carnevale di Ivrea. A Torino le celebrazioni religiose non sono sospese, ma i fedeli non possono ricevere l'ostia in bocca e scambiarsi il segno della pace.
Veneto. Misure drastiche anche quelle emanate dal presidente Luca Zaia. Scuole e università chiuse e gite sospese. Tra le manifestazioni pubbliche saltate c'è anche il Carnevale di Venezia. Rinviati i concorsi, sospese le messe e disposta la disinfestazione straordinaria di vaporetti e autobus.
Liguria. Sospesa la didattica dell'università di Genova. Chiuse scuole e musei. Stop alle manifestazioni pubbliche, ai viaggi di istruzione e ai concorsi pubblici.
Trentino Alto Adige. Asili nido e università chiusi fino al 2 marzo. Le scuole erano già chiuse per il carnevale.
Emilia Romagna. Ferme scuole e università, sospese le manifestazione pubbliche, le messe (ma a Bologna le chiese rimangono aperte alla preghiera individuale), le udienze ordinarie nei Tribunali di Piacenza e Rimini. A Piacenza dalle 18 chiudono i bar e i locali notturni, sospesi i mercati settimanali.
Friuli Venezia Giulia. Sospese tutte le attività didattiche delle università, chiuse le scuole, sospese le manifestazioni culturali, sportive, i concorsi, le messe.
Toscana. Obbligo per i viaggiatori di segnalare il rientro, oltre che dalle aree a rischio della Cina, anche dai Paesi in cui la trasmissione dell'infezione è significativa.
Basilicata. Quarantena per i cittadini che rientrano nella regione dopo un soggiorno in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia e Liguria.
Campania. Annullato il provvedimento che impediva lo sbarco ad Ischia dei turisti lombardi e veneti. Cancellato il carnevale di Benevento.
Puglia.
È necessario segnalare al medico di base chi rientra dalle regioni del nord. Al Tribunale di Bari previste udienze a porte chiuse e distanza di sicurezza tra le persone in aula.Sicilia. Disposta la chiusura delle scuole a Palermo fino a lunedì.
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